L’Arabia Saudita apre alle donne: “Potranno votare e candidarsi”
La “primavera araba” comincia a dare i primi frutti. Il governo dell’Arabia Saudita, all’indomani delle grandi manifestazioni che stanno sconvolgendo il mondo musulmano, ha deciso di aprire il proprio governo alle donne. Sembra una notizia che può passare inosservata a noi occidentali, ma non lo è sicuramente nei paesi arabi, dove le donne vengono considerate […]
La “primavera araba” comincia a dare i primi frutti. Il governo dell’Arabia Saudita, all’indomani delle grandi manifestazioni che stanno sconvolgendo il mondo musulmano, ha deciso di aprire il proprio governo alle donne. Sembra una notizia che può passare inosservata a noi occidentali, ma non lo è sicuramente nei paesi arabi, dove le donne vengono considerate anche sottomesse agli uomini e a cui non vengono affidati incarichi di importanza rilevante. L’Arabia Saudita non è da meno e, poiché le donne hanno cominciato ad attuare dei comportamenti per attirare l’attenzione del governo, come guidare l’automobile che a loro è proibita, si è voluti intervenire per non entrare a far parte di quei paesi le cui contestazioni sono ormai degenerate. Il re Abdullah bin Abdul Aziz ha dichiarato oggi che le donne potranno entrare a far parte della Shura, il Consiglio consuntivo del paese, già a partire dalla prossima sessione. Una notizia che ha aperto un mondo nuovo proprio alle donne che potranno candidarsi già alle prossime elezioni municipali, a quelle che seguiranno però, il 29 settembre, ormai prossimo e che non potranno, almeno queste, essere modificate data la scadenza vicina. Naturalmente, se potranno candidarsi, potranno anche votare, cosa che a loro era vietato. L’Arabia è un paese ultraconservatore e ha relegato la donna ancora a ruoli marginali, senza alcun diritto giuridico che non sia contenuto nel Corano. Il re Abdullah bin Abdul Aziz Abdullah bin Abdul Aziz, infatti, ha dichiarato che dopo attenta analisi e aver ascoltato i consiglieri, tra cui quelli religiosi, ha deciso di inserire le donne all’interno della struttura governativa. Si dovranno aspettare ancora quattro anni per vedere le donne andare alle urne o candidarsi, ma sicuramente un segno di rinnovamento è stato dato. Un passo molto importante fatto dall’Arabia che in questo modo spera di non farsi coinvolgere nelle rivolte che stanno sconvolgendo le altre nazioni arabe. Sicuramente la Libia, l’Egitto e soprattutto la Siria, hanno fatto scuola in questi mesi e hanno convinto i regimi attuali a porre dei cambiamenti per venire in contro alle esigenze della popolazione sia essa maschie o femminile.
Teresa Corrado
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