Economia

Pensione anticipata e quota 100: turn over pagato dai lavoratori?

Quali novità in tema di riforma pensioni? Aggiornamenti su rimborsi, quota 100 e pensione anticipata. Le ultime notizie del 5 maggio 2015


La pensione anticipata è l’obiettivo primario della riforma del sistema previdenziale e, in particolare, della quota 100 a firma Damiano. Se la flessibilità viene perseguita sulla pelle dei lavoratori, come sta accadendo nel pubblico, le carte in tavola però cambiano in modo peggiorativo. Il riferimento è alla norma sul prepensionamento statali approvata dal Senato la settimana scorsa: un turnover ‘finanziato’ dagli stessi lavoratori con il versamento dei cotnributi.

QUOTA 100 PENSIONI: VERSO L’APPROVAZIONE?

NEWS PENSIONI: PENSIONE ANTICIPATA E QUOTA 100 AGGIORNAMENTI DEL 5 MAGGIO 2015- A mischiare le carte in tavola nelle ultime ore è stata la sentenza della Corte Costituzionale per il rimborso delle pensioni non adeguate all’inflazione dal governo Monti. Un autogol che potrebbe costare all’esecutivo in carica circa 10 miliardi di euro. Chiaramente la sentenza va applicata, come ha confermato lo stesso ministro Giuliano Poletti, ma è opportuno farlo in modo saggio onde evitare che il sistema affondi. Se la misura di tipo economico consiste nel ricalcolo delle pensioni superiori al triplo della minima liquidate prima del 2012, quella di natura politica si incentra sulla questione della pensione anticipata. La proposta più gettonata resta quella della quota 100, alla quale potrebbe verosimilmente essere applicato il limite anagrafico di anni 62.

ETA’ PENSIONABILE SALE A 66 ANNI? LEGGI LA NOTIZIA

Il rischio da evitare è che il turn over generazionale nel privato venga sostenuto a spese degli stessi lavoratori, come sta accadendo nel pubblico in seguito all’emendamento al ddl delega della PA firmato da Hans Berger e approvato dal Senato la scorsa settimana con l’alternativa del part time con il differenziale dei contributi versati personalmente. La CGIL ha parlato di bluff nel commentare la manovra. Visto che il passaggio al part time autofinanziato è su base volontaria peraltro, è facile prevedere peraltro che le adesioni non saranno molto numerose riducendosi ad un nulla di fatto. Una soluzione del genere quindi non può essere sufficiente a risolvere le lacune del sistema previdenziale privato. Quale alternativa quindi per scongiurare il collasso delle pensioni?

PENSIONI STATALI: PART TIME AUTOFINANZIATO



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