Economia

Pensioni precoci: quota 41 e Ape social requisiti forse alzati, ultime notizie sulla rivalutazione

La rivalutazione delle pensioni apre angoscianti interrogativi sui requisiti di accesso all'Ape Social e alla quota 41. Le ultime notizie sulle pensioni precoci confermano questa possibilità mentre il governo procede ancora a rilento


Come previsto dalla Legge di Stabilità, il Consiglio dei ministri ha finalmente attuato i decreti relativi all’Ape social e la Quota 41, i due strumenti previsti dalla riforma delle pensioni che garantiscono un trattamento pensionistico precoce a chi grava in situazioni economiche non proprio rosee. Nello specifico, l’Ape social offre ai lavoratori che rientrano nei requisiti la possibilità di usufruire in anticipo della loro pensione, anticipandola fino ad un massimo di 3 anni e 7 mesi. La Quota 41, invece, prevede di anticipare il trattamento pensionistico di un’altra categoria di lavoratori, ossia coloro che si sono integrati nel mondo del lavoro prima dei 19 anni svolgendola per almeno 12 mesi, anche senza nessun versamento dei contributi.


Alla luce delle ultime notizie su quota 41 e Ape social, quindi facciamo quindi il punto della situazione sulle pensioni precoci, analizzando i requisiti minimi per ottenerle e le novità emerse negli ultimi giorni.

Ape Social e Quota 41: requisiti attuali

In base alla ultime news ad oggi 12 maggio, i lavoratori che possono usufruire del trattamento pensionistico precoce grazie all’Ape Social sono i seguenti:

  • lavoratori disoccupati che hanno maturato almeno 30 anni di contributi;
  • lavoratori che possiedono una riduzione delle capacità lavorative pari ad almeno il 74% e 30 anni di contributi versati;
  • i lavoratori che sono stati costretti a lasciare il lavoro per assistere ad un proprio parente affetto da disabilità e che hanno maturato 30 anni di contributi;
  • Coloro che svolgono i cosiddetti lavori usuranti da almeno 6 anni e possiedono almeno 36 anni di contributi maturati.

I lavoratori che possono accedere alla Quota 41, invece, sono i seguenti:

  • coloro che hanno avuto la cessazione del contratto di lavoro per licenziamento, sia individuale che collettivo, o dimissioni volontarie per giusta causa. E’ necessario, inoltre, non ricevere per almeno tre anni il l’assegno di disoccupazione;
  • i lavoratori che da almeno sei mesi convivono con un parente di primo grado affetto da disabilità;
  • i lavori che, in seguito ad un’accertamento dell’INSP riscontrano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 74%;
  • i lavoratori che svolgono una professione indicata come particolarmente rischiosa e difficoltosa, fra quelle presenti nell’elenco del ministero;
  • Coloro che svolgono i cosiddetti lavori usuranti e le mansioni notturne.

Pensioni di anzianità: ulteriori preoccupazioni

Le ultime notizie riguardo le pensioni di anzianità, inserite nel più ampio discorso sulla riforma delle pensioni, lasciano pensare ad oggi 12 maggio ad un’ulteriore modifica dell’adeguamento sulla speranza di vita, che potrà influire anche sull’Ape social e la Quota 41. Il trattamento pensionistico, infatti, pare che sarà posticipato di altri quattro mesi, il che si traduce in un innalzamento dell’eta per ricevere la pensione da 66 anni e 7 mesi a 66 anni e 11 mesi. Manca giusto un mese, quindi, per raggiungere la cifra tonda dei 67 anni.
La prossima rivalutazione sulle pensioni avrà luogo a partire dal primo Gennaio del 2019, come previsto dalla Legge Fornero, mentre ulteriori rivalutazioni si susseguiranno ogni due anni.
La notizia sull’innalzamento dei requisiti minimi della pensione, quindi, ha creato non poche preoccupazioni, soprattutto fra i sindacati. Al momento, resta solo da capire se l’attuale rivalutazione possa riflettersi sul trattamento pensionistico precoce, ovvero sugli attuali requisiti dell’Ape Social e della Quota 41. Appunto per questo motivo è il caso continuare comunque a seguire le ultime notizie su quota 41 e Ape Social

Ultime novità sull’Ape Social e Quota 41

Al momento è possibile formulare solo delle ipotesi che, se confermate, si traducono in un rimodulazione pensionistica anche per i lavoratori precoci. Per quando riguarda la Quota 41, infatti, il quadro della situazione risulta più nitido in quanto, a differenza degli altri strumenti messi a punto dal Governo, non risulta più in via sperimentale. L’adeguamento sulla speranza di vita, quindi, sta ad indicare che anche i lavoratori con almeno 41 anni di contributi riceveranno un ritocco del requisito principale per accedere alla pensione precoce, che passerà quindi da 41 anni contributivi a 41 anni e 4 mesi. Se tale indiscrezione sarà confermata, quindi, dal 2019 sarà lecito parlare di Quota 41,4.

Per quanto riguarda l’Ape Social, invece, non c’è stata ancora alcuna notizia che possa far riflettere l’adeguamento alla speranza di vita sui suoi requisiti. Ciò che fa molto discutere in questi giorni, invece, è la notizia che la presentazione dell’Ape Social possa slittare al prossimo mese di Luglio. Infatti, quest’ultima doveva aver luogo lo scorso primo Maggio, ma a causa di alcuni rallentamenti sui decreti Ape Social la data di presentazione della domanda rimane quindi incerta.
Il Governo, tuttavia, con una presa di posizione ufficiale chiarisce che diversamente dalla data di presentazione della domanda, l’Ape Social avrà decorrenza dal primo Maggio 2017, a patto che i richiedenti rientrino nei requisiti minimi. Tale decorrenza, infine, viene garantita indipendentemente dalla tata in cui verranno emanati i decreti attuativi riguardo l’Ape Social.



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