Economia

Pensioni quota 100 ultime notizie: il decreto diventa legge, ecco quando

Continua il percorso di conversione del decreto contenente le pensioni quota 100 e il reddito di cittadinanza in legge: ecco quando le misure saranno ufficiali

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Pensioni quota 100 ultime notizie di oggi, 20 marzo 2019: quando il decreto diventa legge? Nel pomeriggio di ieri i lavori della Camera si sono bloccati per un emendamento sul reddito di cittadinanza, contenuto nel decretone in cui è presente anche la riforma delle pensioni. Sistemata la questione però si prosegue nel percorso di conversione del decreto in legge. Questo passaggio renderà dunque ufficiali le pensioni quota 100 e tutte le altre misure contenute. Dunque, secondo quanto si è appreso, il voto della Camera avrà luogo nella giornata di domani. Già oggi però la Camera sarà attiva in vista della votazione finale. Scopriamo dunque quali sono le novità che riguardano le pensioni quota 100.

PENSIONI QUOTA 100 ULTIME NOTIZIE, PROSEGUE LA CONVERSIONE DEL DECRETO IN LEGGE: SI ATTENDE IL VOTO DELLA CAMERA

Nella giornata di oggi il programma prevede che alla Camera ci saranno le dichiarazioni di voto per le novità sulla riforma delle pensioni ma anche sul reddito di cittadinanza. Tutto questo avverrà tra le 18.15 e le 19.35. Dopodiché inizieranno le votazioni per appello nominale. Il tutto si concluderà nella giornata del 21 marzo, quindi domani, con il voto finale.

All’interno del decreto sono presenti diverse misure che modificano o integrano il sistema pensionistico attuale. Parliamo non solo delle pensioni quota 100, ma anche della proroga dell’opzione donna, delle pensioni anticipate con il blocco dell’aspettativa di vita. Ma cosa succede dopo il voto della Camera? Se viene dato l’ok, il decreto passa al Senato e le votazioni dovrebbero avvenire nel corso della prossima settimana. Se il testo del decreto legge viene approvato anche in Senato, dopo due o tre giorni avviene la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

A questo punto le pensioni quota 100 diventano ufficiali. Con queste si può andare in pensione all’età di 62 anni con 38 anni di contributi. Il numero di domande arrivate all’Inps per l’uscita anticipata tramite questa formula sono state tantissime. Dunque questa misura introdotta dal Governo M5S-Lega è piaciuta molto ai cittadini italiani. Nel decreto è presente poi anche la proroga dell’opzione donna, che consente di lasciare il lavoro a 58 anni di età, per le lavoratrici dipendenti, e a 59 per le autonome. In questo caso il requisito contributivo è di 35 anni e ci sono penalizzazioni sull’importo. Con la pensione anticipata si può lasciare il lavoro con 42 anni e 10 mesi di contributi, per gli uomini, e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Non resta dunque che attendere che l’iter di conversione del decreto in legge faccia il suo corso nei prossimi giorni.



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