Economia

Manovra 2020 ultime notizie: cosa cambia per quota 100

La quota 100 è salva nella Manovra 2020 e non prevede modifiche

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Manovra 2020 ultime notizie: cosa cambia per quota 100? Il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok per la Manovra finanziaria, non senza tensioni. Nei giorni scorsi c’è stato di che discutere riguardo la quota 100, ritenuta dai renziani di Italia Viva inutile, dannosa e iniqua per i lavoratori. La proposta era quella di eliminarla subito, a partire dal 2020, senza aspettare la conclusione naturale al termine del periodo di sperimentazione (il 31 dicembre 2021). Da parte del M5S e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo sono però arrivate diverse rassicurazioni e, a quanto pare, la quota 100 rimane senza subire modifiche anche nel 2020 e nel 2021. Vediamo quali sono le ultime notizie.

Le pensioni quota 100 sono salve nella Manovra 2020

Oltre a una possibile abolizione di quota 100 subito, si era parlato anche di cambiamenti relativi alle finestre di uscita dal lavoro al fine di risparmiare. L’ipotesi era quella di mettere a disposizione un’unica finestra sia per i lavoratori pubblici che privati. Le finestre di uscita che sono state previste dal precedente Governo, prevedono che i dipendenti privati abbiano a disposizione tre mesi per l’uscita dal lavoro una volta maturati i requisiti. I dipendenti pubblici hanno delle finestre semestrali per evitare lo svuotamento repentino degli uffici. I lavoratori della scuola dispongono invece di una finestra annuale, per garantire la continuità didattica. A quanto pare però la Manovra 2020 non contiene modifiche a questa misura che consente il pensionamento anche cinque anni prima rispetto all’età pensionabile introdotta con la Legge Fornero e che a oggi è di 67 anni. I requisiti per lasciare il lavoro con le pensioni quota 100 sono 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.

Intanto il Movimento 5 Stelle esulta sui social, con un post in cui rendono noto che quota 100 è salva. Si legge: “UFFICIALE: QUOTA 100 È SALVA!“. Il M5S ha dunque detto: “Non permettiamo a nessuno di togliere ulteriori diritti ai lavoratori italiani. Finché ci saremo noi non accadrà mai“. Il riferimento alla Legge Fornero è chiaro, con l’hashtag #MaiPiùFornero.

Infatti, a volere una rimodulazione delle finestre di uscita erano soprattutto Italia Viva, il partito dei renziani, e anche il Pd. In realtà per Renzi e il suo seguito questa misura doveva essere abolita creando una disparità tra i lavoratori. Infatti, chi raggiunge i requisiti il 31 dicembre 2021 può accedere alla misura, mentre chi li ottiene dal giorno 1 gennaio 2022 resta escluso. La conseguenza è dover aspettare fino a cinque anni prima di andare in pensione.



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