Economia

Pensioni ultime notizie donne: guadagnano 500 euro al mese in meno rispetto agli uomini

Secondo i dati Istat, per quanto riguarda le pensioni le donne guadagnano meno degli uomini con 6 mila euro l'anno in meno

pensioni donne guadagnano meno degli uomini

Pensioni ultime notizie donne: le lavoratrici pensionate guadagnano 500 euro al mese in meno rispetto agli uomini. E’ questo quanto emerge dai dati Istat, aggiornati all’anno 2017. Dunque in media le pensioni delle donne sono più basse di 6 mila euro l’anno. Tale dato non è assolutamente da sottovalutare, perché 500 euro in meno al mese fanno davvero la differenza. Inoltre la Cgil dice che le pensioni di vecchiaia per le donne, sono il 48% in meno rispetto a quelle degli uomini. Il sindacato, insieme all’Inca, ha elaborato un’analisi dei dati a livello nazionale. E’ emerso che le pensioni minime erogate alle donne sono 83 su 100. Ricordiamo che l’importo di tali pensioni è pari a 645 euro lorde ogni mese. E’ chiaro, come denunciato da tempo dai sindacati, che le donne siano decisamente penalizzate in fatto di pensioni. Scopriamo perché e quali sono le ultime notizie.

Pensioni donne: le lavoratrici guadagnano meno degli uomini, perché?

Ma perché c’è questa grande disparità tra gli assegni destinati agli uomini e quelli per le donne? Ovviamente tutto dipende dagli anni di lavoro e di contributi versati. Le donne spesso hanno carriere discontinue per accudire i figli, soprattutto quando sono molto piccoli. Questo lavoro di cura, importantissimo per la società, non ha però alcun rilievo in ambito pensionistico. Dunque ne consegue che le donne non riescono ad accumulare lo stesso numero di anni di lavoro degli uomini. Per questo in media perdono 6 mila euro l’anno rispetto agli uomini.

Donne e pensioni anticipate: le lavoratrici sono penalizzate

Purtroppo emerge che le donne sono penalizzate anche per quanto riguarda le tipologie di pensionamento anticipato. Le pensioni per i precoci delle donne sono solo il 17%, mentre con l’Ape sociale la percentuale è del 34%. E quota 100? Anche in questo caso, secondo le stime, solo il 26% del totale dei pensionati con questa misura è di sesso femminile.

Riforma delle pensioni necessaria per le donne

Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil, pone dunque l’accento sulla necessità di una riforma delle pensioni che coinvolga le donne. E’ indispensabile riconoscere il lavoro di cura nei confronti dei figli e/o dei genitori anziani. Bisogna tutelare la questione relativa alle carriere discontinue che ne derivano e che comportano un assegno più basso per le donne durante la pensione. Anche il part-time verticale è un tema caldo che coinvolge molte donne, in quanto non vengono riconosciuti i periodi di “pausa” dal lavoro a livello contributivo. Insomma, c’è ancora molto da lavorare per garantire una parità di possibilità per donne e uomini.

Seguici

Seguici su

Google News Logo
Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.