Economia

Pensioni anticipate 2022: perché Quota 41 potrebbe saltare

Analizziamo Quota 41, alternativa attualmente valida per sostituire Quota 100. Perché potrebbe sfumare?

Pensioni anticipate 2022: perché Quota 41 potrebbe saltare

La Riforma Pensioni 2021 alla quale il Governo sta lavorando dovrà inevitabilmente essere centrata sulla ricerca di soluzioni alternative a Quota 100 che col 31 dicembre del 2021 sarà cancellata. Al momento è Quota 41 l’ipotesi più accreditata per sostituire Quota 100 tra tutte quelle che si sono fatte e che, dopo qualche settimana, sono finite nel dimenticatoio.

Quota 41 è la proposta dei Sindacati, la meno pesante per i lavoratori che invece, ad oggi, dovrebbero accontentarsi di andare in pensione anticipata con la modalità predisposta dalla Fornero e un cospicuo taglio dunque sull’assegno. Ma Quota 41 per il momento non trova l’accordo del Governo e potrebbe dunque saltare. Ma quali sarebbero, nel caso, i motivi per cui Quota 41 potrebbe non essere presa in considerazione?

Pensioni anticipate 2022: perché Quota 41 potrebbe saltare

Facciamo prima un passo indietro elencando quelle che sarebbero le caratteristiche di questa soluzione, ad oggi quella più valida (solo sulla carta) per il post Quota 100. Nella sostanza i Sindacati CGIL, CISL e UIL propongono di mandare tutti in pensione al raggiungimento dei 41 anni di contribuiti versati, quindi indipendentemente dall’età anagrafica. L’opzione varrebbe indistintamente per uomini e donne senza dunque dover maturare periodi di contributi differenti come invece succede oggi (con gli uomini che necessitano di un periodo più lungo di contribuiti versati rispetto alle donne). I Sindacati caldeggiano questa soluzione, considerata la meno impattante per i lavoratori che potrebbero così smettere di lavorare senza, allo stesso tempo, doversi accontentare di un assegno pensionistico “tagliato” di un bel po’.

Quota 41 però potrebbe saltare. Il motivo? Da ricercare nell’atteggiamento del Governo che, fino a oggi, ha rimandato ogni analisi sulla proposta avanzata dai Sindacati. Entro la fine di giugno in molti si aspettavano che l’Esecutivo si pronunciasse e invece così non è stato. E visto l’imminente arrivo di agosto che da sempre rappresenta un mese di stop, è facile che per parlare di pensioni anticipate 2022 si debba aspettare almeno settembre e questo nella migliore delle ipotesi. Fondamentalmente il motivo per cui il Governo nicchia è che considera Quota 41 troppo onerosa per le casse dello Stato.

Draghi e i suoi Ministri sarebbero insomma alla ricerca di una soluzione meno impattante economicamente per risparmiare qualcosa. Insomma nei prossimi mesi potrebbe davvero succedere di tutto dato che la Riforma Pensioni 2021 è uno degli argomenti più caldi di questa estate. Allora non ci resta altro da fare che attendere per conoscere il futuro (nemmeno troppo lontano) di tutti coloro che sono prossimi alla pensione.

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