Economia

Pensioni anticipate 2022: quali sono gli scivoli per smettere prima di lavorare

Scopriamo quali sono i modi attualmente disponibili per andare in pensione anticipata con gli scivoli

Pensioni anticipate 2022: quali sono gli scivoli per smettere prima di lavorare

Governo e Sindacati sono già a lavoro sulla Riforma pensioni per il 2023, quella che dovrebbe consentire ai lavoratori di smettere di lavorare senza eccessive penalizzazioni sull’assegno. Per il momento la situazione è piuttosto ingarbugliata e l’incontro di lunedì scorso tra le due parti non ha prodotto niente di significante. Sarà insomma una lunga battaglia e occorrerà attendere prima di capire in quali modi si potrà andare in pensione anticipata il prossimo anno. Adesso, però, concentriamoci sulle pensioni anticipate del 2022 e cerchiamo di individuare tutti i modi alternativi a Quota 102 per poter andare anzitempo in pensione. Parliamo di scivoli, soluzione a portata di mano per alcune categorie di lavoratori.

Pensioni anticipate 2022: quali sono gli scivoli per smettere prima di lavorare

Con gli scivoli per la pensione, colui che ne beneficerà potrà uscire dal lavoro in anticipo, con una indennità che lo accompagnerà fino alla maturazione dei requisiti per il pensionamento tradizionale. Una cosa vai tenuta bene a mente: quando si usano gli scivoli per andare prima in pensione, deve entrare sempre in gioco anche il datore di lavoro.

Ma quali sono gli scivoli che si possono sfruttare nel 2022 per smettere di lavorare in anticipo?

Isopensione

Questa soluzione permette di “mandare in pensione” i lavoratori ai quali mancano non più di sette anni per raggiungere la pensione di vecchiaia (almeno 67 anni di età e 20 di contributi) o quella anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi – un anno in meno per le donne). Si tratta di una soluzione che per le aziende è piuttosto pesante a livello economico perché le costringe a affrontare spese importanti: le aziende che concedono l’isopensione ai lavoratori si troveranno infatti a dover pagare un assegno agli ex dipendenti e al contempo a versare i contributi previdenziali all’Inps per tutta la durata dello scivolo. L’isopensione può essere sfruttata da aziende con più di 15 dipendenti. 

Contratto di espansione

In caso di dipendenti ai quali mancano non più di 5 anni alla pensione di vecchiaia o anticipata, ecco i contratti di espansione. Qui sia aprono due strade. Nel caso di lavoratori prossim alla pensione di vecchiaia, l’impresa riconosce al lavoratore un’indennità mensile per tutto il periodo ma non versa i contributi previdenziali (perché il dipendente deve avere già il minimo di 20 anni). Nel caso invece di lavoratori prossimi al raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata, allora l’azienda versa anche i contributi, fino a che il lavoratore raggiunge il requisito necessario per il pensionamento. E’ una soluzione che possono adottare le aziende con più di 50 dipendenti.

Assegno straordinario

Si tratta di una sorta di assegno di accompagnamento alla pensione, di vecchiaia o anticipata. Ha una durata massima di cinque anni ed è erogabile dai fondi di solidarietà bilaterale, nei settori dove gli stessi sono operativi. 

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