Politica

Federalismo fiscale, stop di Napolitano: e Di Pietro chiede le elezioni

Giorgio Napolitano ha giudicato irricevibile il testo sul federalismo fiscale. Rallenta, dunque, il percorso per il grande cavallo di battaglia della Lega Nord di Bossi. Maggioranza e governo sono stizziti, ma non preoccupati. Per Calderoli il problema non esiste: l’obiettivo federalismo sarà comunque centrato. Nonostante la bicamerale e nonostante il capo dello Stato. Per Di […]


di pietro federalismo

Giorgio Napolitano ha giudicato irricevibile il testo sul federalismo fiscale. Rallenta, dunque, il percorso per il grande cavallo di battaglia della Lega Nord di Bossi. Maggioranza e governo sono stizziti, ma non preoccupati. Per Calderoli il problema non esiste: l’obiettivo federalismo sarà comunque centrato. Nonostante la bicamerale e nonostante il capo dello Stato.

Per Di Pietro la situazione non è così lineare. Il leader dell’Italia dei Valori coglie l’occasione per alzare i toni e parlare di “golpe”. Secondo Di Pietro, la situazione politica che vive il Paese è sempre più drammatica e non può essere sottovalutata.

“Il Parlamento è stato chiamato a esprimere un voto – ha scritto il leader dll’Idv sul proprio blog. – E non ha dato parere positivo a un decreto legislativo, quello sul federalismo. Il governo, subito dopo, si è assunto la responsabilità di farlo lo stesso. In uno Stato di diritto, in una democrazia parlamentare, quando il governo fa provvedimenti con forza di legge contro il volere del Parlamento, senza il parere favorevole del Parlamento, siamo o non siamo al golpe?

Il Governo sostiene che non è stato dato un parere. Ma non è vero. E’ stato negato il parere positivo. La norma dice che quel provvedimento doveva avere parere positivo. Non lo ha avuto. E’ stato bocciato. Se si gioca una partita a calcio e tra 1, 2 e X arrivi alla X, non puoi dire che hai vinto e assegnarti i 3 punti. Adesso, dopo lo stop intimato dal Capo dello Stato al decreto approvato ieri in fretta e furia dal Consiglio dei ministri, abbiamo la prova provata – ha detto ancora l’ex magistrato – che il Paese si sta avviando verso un pericoloso regime”.

Secondo Di Pietro è in corso “un mercato delle vacche”, in cui i politici non votano più per il bene del Paese, ma solo per partito preso e per salvare la poltrona.



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