Caso Ruby, Berlusconi tace sul rito immediato

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Dopo che il gip Cristina Di Censo ha deciso per il rito immediato, accogliendo così la richiesta dei pm, Silvio Berlusconi si è trincerato nel silenzio. Oggi, in conferenza stampa, il capo del governo ha rifiutato domande sull’indagine che lo vede coinvolto per i reati di concussione e prostituzione minorile. Il presidente del consiglio si è fatto sfuggire una sola frase: “Non sono preoccupato”.

Sulla vera reazione del premier, ci sono solo indiscrezioni. Ecco cosa avrebbe detto Berlusconi ai suoi fedelissimi dopo aver saputo che sarà processato con rito immediato: “L’obiettivo è farmi fuori. Se mi dovessero impedire di difendermi e di poter governare allora sarà il popolo a ristabilire la verità. Io vado avanti, ho i numeri per andare avanti”. E ancora: “È una montatura infame. Solo un voto di sfiducia può farmi cadere, non quattro magistrati politicizzati che vogliono sovvertire il voto popolare”.

I ministri e i parlamentari del Pdl, intanto, fanno quadrato attorno al presidente del consiglio, ritenuto vittima di una persecuzione giudiziaria. “Berlusconi non deve dimettersi – ha detto Fabrizio Cicchitto – perché questo giudizio è solo un modo per cercare di farlo cadere per via giudiziaria dopo che l’assedio politico in Parlamento è miseramente fallito”.


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