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Aereo precipitato in Etiopia: 8 le vittime italiane, le storie

Sono 8 le vittime italiane dell'aereo precipitato in Etiopia il 10 marzo. Ecco le loro storie e perché si trovavano a bordo del Boeing 737

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Sono 8 le vittime italiane che viaggiavano sull’aereo precipitato in Etiopia nella giornata di ieri. I passeggeri a bordo del Boeing 737 erano 157. L’aereo era decollato da Addis Abeba per poi precipitare pochi minuti dopo il decollo per cause ancora da stabilire. Le 8 vittime italiane sono: tre volontari di una onlus di Bergamo, Matteo Ravasio, Carlo Spini e la moglie Gabriella Vigiani, due funzionarie dell’Onu, Virginia Chimenti e Maria Pilar Buzzetti, l’assessore della Regione Sicilia e archeologo Sebastiano Tusa, il presidente di una Ong Paolo Dieci e Rosemary Mumbi. Scopriamo quali sono le storie delle persone italiane che hanno tragicamente perso la vita a seguito di questo drammatico incidente aereo.

AEREO PRECIPITATO IN ETIOPIA IL 10 MARZO, CHI SONO LE 8 VITTIME ITALIANE: ECCO LE LORO STORIE

Sebastiano Tusa, assessore ai Beni culturali della Regione Sicilia e archeologo di fama mondiale, si trovava in missione per l’Unesco. Era in volo sull’aereo precipitato in Etiopia per arrivare in Kenia, per un progetto sul quale lavorava per l’Unesco. A parlare della scomparsa di Tusa è stato Nello Musumeci, governatore della Regione Sicilia: “Sono distrutto. E’ una tragedia terribile, alla quale non riesco ancora a credere: rimango ammutolito“. Musumeci ha quindi detto di perdere “un amico, un lavoratore instancabile, un assessore di grande capacità ed equilibrio“. Ha definito l’assessore ai Beni culturali come un “uomo onesto e perbene, che amava la Sicilia come pochi“.

Tra le 8 vittime italiane dell’aereo precipitato in Etiopia c’è anche Paolo Dieci, di Roma, che era presidente della rete Link 2007, un’associazione di coordinamento consortile che riunisce diverse ong, e della ong Cisp.

Ci sono poi tre vittime della Onlus bergamasca Africa Tremila. Si tratta del presidente Carlo Spini, 75 anni, insieme alla moglie Gabriella, infermiera. Con loro eta presente anche il tesoriere Matteo Ravasio. Quest’ultimo era residente a Bergamo, mentre i coniugi vivevano a Pistoia. Si trovavano sull’aereo per raggiungere il Sud Sudan. Qui avrebbero dovuto consegnare delle attrezzature mediche nell’ospedale che l’associazione stava costruendo. I dispositivi viaggiavano a bordo di alcuni camion.

Vittime italiane presenti sull’aereo caduto in Etiopia sono poi due giovani funzionarie dell’Onu, Virginia Chimenti, 30 anni, e Maria Pilar Buzzetti, 31 anni. La prima, laureata alla Bocconi, era in missione per il World Food programme dell’Onu. La Buzzetti, laureata alla Luiss, era consulente per  l’associazione di studio, ricerca e internazionalizzazione in Eurasia e Africa. L’ultima vittima italiana identificata si chiama invece Rosemary Mumbi, ma non si hanno al momento informazioni riguardo la sua storia.



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