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Marocco, in carcere per un bacio: Twitter si mobilita per salvarli

In Marocco, due ragazzi vengono perseguitati e rinchiusi in carcere per un bacio. Oggi inizia il processo causato dalla loro pubblicazione dell'immagine su Twitter, la cui comunità si mobilita per salvarli


In Marocco, due ragazzi finiscono in carcere per un bacio condiviso su Twitter, ma è il social network stesso che si mobilita per salvarli. La loro colpa è quella di aver pubblicato la foto di un bacio tra di loro: due ragazzi di 14 e 15 anni. Questa immagina ora rischia di costare loro la prigione. È accaduto in Marocco, dove la foto è stata postata sia su Twitter che su Facebook da un amico comune. Le autorità, appena hanno visto l’immagine, hanno deciso di metterli in carcere. La loro colpa è stata quella di darsi un semplice bacio. La cosa non è andata giù ad Anonymous e gli attivisti del web di tutto il mondo, che hanno organizzato una Tweet storm (una tempesta di Tweet) in supporto dei due ragazzi utilizzando l’hashtag #nadorkiss. Il caso ha fatto il giro del mondo. Il processo è iniziato oggi in Marocco e si spera che la comunità internazionale si attivi per salvare questi ragazzi. Un semplice bacio è stato considerato osceno. Gli imputati dopo una settimana sono stati scarcerati in attesa della sentenza. Tuttavia, le speranze che i due ragazzi la scampino sono poche. Pare che il Governo abbia intenzione di dare l’esempio condannandoli. Anonymous ha specificato che questa è una grave ingiustizia nei confronti di due ragazzi, colpevoli solamente di essersi baciati e di aver postato su Twitter la loro innocente effusione. La mentalità dei paesi non europei è piuttosto refrattaria all’utilizzo dei social networks. Il timore è che i costumi del luogo possano essere messi in discussione se comparati a quelli delle altre nazioni. In sintesi, sono anti democratici. Questa vicenda è esemplificativa per far capire che la libertà di espressione è a serio rischio fortunatamente il lato positivo è che da alcuni tristi episodi nasca una forma di solidarietà collettiva, come quella della comunità del famoso social network dell’uccellino blu, che si mobilita per salvarli dalla condanna.



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