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La luce blu fa rimanere più svegli della caffeina

Uno studio svedese ha scoperto che l'esposizione prolungata alla luce blu provoca gli stessi effetti della caffeina e fa quindi rimanere più svegli


Uno studio universitario ha scoperto che la luce blu fa rimanere più svegli della caffeina. La notizia è molto particolare e ora ne vedremo tutti i dettagli. Quanti di noi, ogni giorno, bevono una o più tazzine di caffè per riuscire a contrastare a essere sempre attivi e mantenersi lucidi? Talvolta, anche in vista di un’intensa giornata di studio gli effetti della caffeina sono utilizzati perché ci fa rimanere più svegli e concentrati. Questa sostanza ha anche dei lati negativi. Adesso, è stato riscontrato che la luce blu ha gli stessi effetti e questa è stata la soluzione alternativa al caffè. Come ottenere gli stessi effetti di questa bevanda senza tuttavia assumere sostanze eccitanti o stimolanti? A questa domanda hanno risposto i ricercatori della Mid Sweden University, che hanno scoperto come la luce blu può eliminare sonnolenza. Negli ultimi anni, si era già parlato di questo colore a causa delle conseguenze negative sulla qualità del sonno. La luce blu emessa dai display degli smartphone provoca una soppressione della melatonina. Quest’ultima svolge un importante ruolo di regolatrice del ritmo biologico. In questo studio emerge come la luce blu sia anche in grado di donare maggiore attenzione cerebrale. Durante la ricerca, alcuni imprenditori volontari sono stati sottoposti a elementi di distrazione come grandi schermi televisivi. Si è scoperto che chi era stato esposto a questo colore riuscisse a concentrarsi di più rispetto a chi aveva assunto della semplice caffeina. Secondo gli scienziati, questo genere di illuminazione migliorerebbe le capacità cognitive come la memoria, l’attenzione e il tempo di reazione. Insomma, se siete stufi o avete  timore di bere troppi caffe, basta guardare intensamente un po’ di luce blu per rimanere più svegli. Non resta che sperimentare la cosa in caso di sonnolenza improvvisa e indesiderata, per verificare se lo studio svedese aveva ragione.



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