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Aversa: un’intera famiglia costretta a vivere alla stazione ferroviaria, servizi sociali assenti

Ad Aversa nel casertano una famiglia, costretta a vivere alla stazione ferroviaria, segnalata da una guardia giurata si spera in un intervento immediato


Siamo nel 2016 eppure non è la prima volte che capita di vedere una intera famiglia dormire per strada. Sono un intero nucleo familiare, costretto a vivere nella stazione ferroviaria di Aversa in provincia di Caserta. Questo nel 2016 non dovrebbe proprio succedere. Assurdo che i servizi sociali non abbiano ancora fatto niente. A segnalare la cosa una guardia giurata che si è accorta della famiglia, che utilizza una panchina per stendere i panni e che ha due bimbe piccole costrette a dormire a terra. Non è bello che succeda questa, un’intera famiglia senza cibo, senza tetto. La guardia giurata ha testimoniato che la bimbe piangevano e avevano fame.

Alcune persone si sono fatte carico del pranzo e lui stesso ha procurato delle coperte. Ma cosa si può fare a chi si deve segnalare. Sicuramente ai servizi sociali, non di meno l’amministrazione comunale che non dovrebbe permettere cose di questo genere. Capire il perché una famiglia è costretta a questo ed aiutarli. Andare a fondo nella vicenda non significa agire semplicemente togliendo ai genitori le bambine ma capire le motivazioni e gestire la situazione finalmente in maniera diversa. “Questa mattina – dice l’assessore alle politiche sociali di fresca nomina – mi è stata segnalata la presenza di una famiglia di senza tetto presso la stazione di Aversa. Già nella tarda mattinata mi sono prontamente attivato: non bisogna assolutamente strumentalizzare questo caso – continua l’assessore – così altri che riguardano persone in difficoltà, soprattutto quando c’è il coinvolgimento di minori”. Speriamo che possiamo presto scrivervi di un lieto fine per questa famiglia, che sicuramente non aspetta altro che un tetto e tanto amore per poter vivere insieme come tante famiglie normali che anche con difficoltà ogni giorno riescono ad andare avanti. Confidiamo nelle amministrazioni comunali che facciano il loro dovere e non pensino solo alle gestioni che al momento non sono importanti come questa famiglia.



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