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Pit bike: cosa sono e come sono fatte

Sempre più giovani usano le pit bike note anche come minimoto: ecco una guida per conoscere più da vicino questo mezzo oggi molto di moda

L’età media dei piloti che guidano le pit bike è compresa tra i 20 e i 30 anni. Questo non vuol dire, però, che non ci siano 14enni o 50enni che salgano in sella. Queste moto, insomma, hanno conquistato il cuore di tutti: ne parliamo con il team di Profive. Le pit bike, in virtù delle loro dimensioni, catturano l’attenzione dei giovani, anche perché non richiedono il possesso della patente per essere guidate (sempre che si decida di correre in aree private).

Poiché le moto sono piccole e le velocità sono piuttosto contenute, il rischio di infortuni è molto basso: ovviamente è necessario indossare le protezioni e il casco come se si usasse una moto da strada per evitare incidenti e tragedie che alcune volte, per imperizia, sono state oggetto di cronaca.

La scelta delle gomme

La scelta delle gomme motard è il più importante aspetto che deve essere valutato per ottenere dei risultati apprezzabili. Per quel che riguarda le pit bike da motard, i marchi a cui si può fare riferimento sono soprattutto Sawa, PMT e Dunlop: quest’ultimo fino a pochi anni fa era il brand che andava per la maggiore in pista, grazie al modello TT92 GP che assicurava un grip eccellente. C’è da tenere conto, però, di una resa chilometrica che ha ampi margini di miglioramento, e solo dopo alcune giornate di pista si mostrano già gli indicatori di usura.

Le gomme Sawa e le gomme PMT

Per quel che riguarda le gomme Sawa, invece, sono sorprendenti, sia in termini di durata che dal punto di vista del grip. Le MC31 vengono messe a disposizione con la mescola soft e con la mescola medium, e permettono di affrontare diversi turni di guida. L’ultimo marchio che ha fatto capolino in questo settore, invece, è PMT, molto apprezzato dai piloti professionisti soprattutto per le gomme slick, disponibili con mescola morbida e con mescola media: in entrambi i casi il rendimento assicurato è ottimale. È vero che la mescola soft si caratterizza per un’usura piuttosto rapida: tuttavia si tratta di un difetto che viene compensato dal grip. PMT, d’altro canto, è il marchio leader nel comparto delle gomme per le minimoto.

Le caratteristiche del motore di una pit bike

Le cilindrate più comuni per le pit bike sono quelle comprese tra i 140 e i 160 cc, ma va detto che il range è molto più ampio: si va da un minimo di 125 a un massimo di 180 cc. Il Lifan 150 è, con tutta probabilità, il motore che riscontra il maggiore successo: si tratta di un modello da 150 cc sottoquadro, con la corsa più lunga dell’alesaggio che si traduce in una coppia più elevata a fronte di un allungo inferiore. Nel caso in cui, invece, si preferisca un motore con la corsa più corta dell’alesaggio, sempre da 150 cc, si può propendere per l’YX 150, un superquadro che garantisce un allungo maggiore e che consente giri più alti. I costi? Più o meno 400 euro, cifra necessaria per avere non solo il motore ma anche quello di cui si ha bisogno per installarlo. Il mercato, comunque, è molto variegato sotto questo aspetto: per esempio per i motori Takegawa e Daytona, di provenienza giapponese, si possono spendere fino a 2mila euro.

Come scegliere il telaio giusto

Per capire qual è il telaio più adatto quando si vuole acquistare una pit bike è necessario tenere conto delle proprie abitudini e, magari, del proprio passato da pilota. Chi preferisce guidare con il piede a terra e arriva dal cross o dal motard, per esempio, dovrebbe privilegiare una pit bike dotata di telaio monotrave; viceversa, chi punta su una guida con il ginocchio a terra dovrebbe fare affidamento su una pit bike dotata di telaio a traliccio, suggerita anche per coloro che arrivano dalle moto stradali e, in genere, per i motociclisti con un certo grado di esperienza.

Oltre al telaio perimetrale in traliccio a tubi e al telaio monotrave o bitrave centrale, per altro, sul mercato si può trovare anche una terza soluzione, che è rappresentata dal perimetrale scatolato: una versione di antica concezione che, pur avendo il pregio di essere molto resistente, si rivela piuttosto pesante e quindi non in grado di garantire una maneggevolezza ottimale.

Dove fare acquisti per la propria pit bike

Pit Bike Store è l’e-commerce in cui si possono trovare pit bike e ricambi da acquistare, grazie a un ricco catalogo che propone i migliori marchi del settore. Dai motori completi alle gomme motard, dalle selle alle plastiche, ci sono prodotti per tutte le esigenze: per altro, per gli ordini che superano i 100 euro le spedizioni sono gratuite.

Ogni prodotto è corredato da foto e informazioni tecniche. Mitas, Bridgestone, Mikuni e TB Parts sono solo alcuni dei migliori brand after market disponibili per i clienti, che possono trovare anche una sezione dedicata a mini quad e minicross.

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