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Little Tony: è terribile il racconto della figlia sui suoi genitori

Nuovi racconti della figlia di Little Tony su suo padre e sua madre, per lei è stata dura crescere così

Sono anni che ascoltiamo la figlia di Little Tony raccontare le sue difficoltà con il padre e di recente anche con la madre, ma le ultime rivelazioni fanno capire molto di più come è stata la sua vita. Cristiana Ciacci è sempre stata un misto tra dolcezza e accuse, tra il volere difendere Little Tony e accusare il padre ma le conseguenze le ha pagate sulla sua pelle. Forse alla rivista Oggi per la prima volta la figlia del cantante tira fuori tutto. Cristiana questa volta dice altro, completa quel puzzle che la faceva apparire esagerata nella sua sofferenza. Non era esagerata se davvero Little Tony e sua moglie non sono stati in grado di dimostrarle l’amore di cui un figlio ha bisogno. Cristiana Ciacci tira fuori l’odio che aveva per le ragazze che suo padre portava a casa, racconta dei tradimenti del cantante e delle ripicche della madre che lo ripagava con la stessa moneta.

LA FIGLIA DI LITTLE TONY RACCONTA TUTTO

Little Tony è scomparso nel 2013 e la figlia ci ha messo un bel po’ di tempo per raccontare tutto, anche su sua madre, Giuliana Brugnoli, Al settimanale Oggi confida: “Fino alla fine non sono mai stati un granché come genitori. Forse erano troppo impegnati a tenersi testa. Il ricordo più vivido che ho è quello della loro assenza” ed è solo l’inizio.

Della madre dice che era gelida e bollente allo stesso tempo, che se il padre la tradiva lei per una settimana andava via con “un amico speciale”: “Mio padre era abbonato a Playboy? Lei collezionava Playmen. Aveva una concezione libera della sessualità. Quando, sedicenne, ebbi il primo ragazzo mi lasciava sempre libero il suo letto tondo”.


Anche da separati continuavano ad amarsi ma non solo. Quando Little Tony tornava dai suoi tour le portava tanti regali, erano felici insieme ma durava 10 minuti: “Non sapeva più cosa fare di me e così andava in camera sua e io restavo con la governante. Anche quando stavamo insieme per qualche giorno non cambiava nulla. Alle ore dei pasti faceva preparare un buffet. Ognuno si riempiva il piatto e mangiavamo separati. Spesso portava a casa qualche ragazza. Nessuna diva: erano tutte poco impegnative e molto più giovani. Le odiavo: stavano lì solo per avere soldi e regali”. Forse cantava con lui solo perché era l’unico modo per sentirlo vicino, sul palco si divertivano, lei era felice, aveva solo lì quello che ha sempre cercato. 

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