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Bridgerton 2: più casta, più femminista, più romantica

Non poteva mancare la nostra recensione di Bridgerton 2: più romantica, più femminista, più casta

bridgerton 2

Ci è piaciuta la seconda stagione di Bridgerton? Rispondiamo a questa domanda con la nostra recensione di Bridgerton 2 che contiene spoiler per cui, se non volete rovinarvi la visione dei nuovi episodi, sbarcate altrove e poi tornate a trovarci! Dopo il clamoroso successo della prima stagione, che ha fatto di Bridgerton una delle serie più viste di sempre in tutto il mondo su Netflix, ripetersi, almeno con i numeri è davvero complicato. Arrivata nel bel mezzo della pandemia, nei giorno di vacanze di Natale quando davvero c’era ben poco da fare in tutto il mondo, se non giocare a tombola, la prima stagione di Bridgerton ci aveva travolti. E non tanto per la sua profondità quanto per gli enigmi, le scene di passione, l’ingenuità della protagonista, la bellezza del duca e la voglia di scoprire chi si celasse dietro la penna/piuma di Lady Whistledown. Un amore travolgente, che trasudata ormoni, quello tra il duca e Daphne che si basava su un grande equivoco: il fatto che il duca non volesse figli, il fatto che la giovane duchessa non sapesse come nasce un figlio. Ebbene, la seconda stagione di Bridgerton ci offre tutt’altro genere di narrazione. E’ più femminista, con la rivincita di tutte le donne, da Penelope a Eloise passando per Kate, Edwina e persino la regina ha la sua rivincita ( nonostante possa sembrare la più anti femminista, con l’ennesima scelta di un gioiello, il suo diamante e una donna oggetto da sfoggiare, ma c’è un cuore che pulsa anche sotto quella parruccaccia). Da non sottovalutare una Lady Featherington in gran spolvero, capace di sedurre e manipolare l’erede di famiglia, riprendendosi quello che era suo. Sono però Eloise e anche Edwina a rappresentare meglio la donna in questa stagione. Lady Bridgeton si invaghisce di un giovane pieno di ideali e senza un quattrino e rivendica la sua volontà di non debuttare in società ma di scegliere chi amare; Edwina non scende a compromessi nonostante sia innamorata e nonostante rischi di perdere tutto a causa del mancato matrimonio con Anthony. Non vuole sposare un uomo che non la ama, ma che la comprende. Sogna e vuole ben altro.

E’ più romantica: un solo sfiorarsi di mani fa palpitare i cuori, il corteggiamento, il dirsi ti odio per dirsi ti amo…E’ più casta: sembrava impossibile eppure è successo. Sono due le scene di sess* che si contano nella seconda stagione di questa serie, forse una quella più passionale. Chi l’avrebbe mai detto.

Bridgerton. (L to R) Jonathan Bailey as Anthony Bridgerton, Simone Ashley as Kate Sharma in episode 201 of Bridgerton. Cr. Liam Daniel/Netflix © 2021

Bridgerton 2 promossa: il finale salva un inizio troppo lento

E’ sicuramente più profonda. La frivolezza, la spensieratezza del primo amore: non c’è spazio per questo genere di sentimento in Bridgerton 2 una seconda stagione che ci racconta il ruolo difficile di due fratelli maggiori, Kate ed Anthony che sono stati chiamati ad assumersi delle responsabilità di cui avrebbero volentieri fatto a meno ma che si sono trovati e che sono molto più simili di quello che mai avrebbero potuto immaginare. Un incastro perfetto.

Quello che manca alla seconda stagione di Bridgerton è il ritmo. Proprio perchè siamo di fronte a due personaggi, i protagonisti Kate ed Anthony più maturi, più consapevoli, la storia si sviluppa sicuramente in modo più lento e meno coinvolgente rispetto alla prima stagione quando un episodio andava via dietro l’altro ( del resto le scene di sess* occupano il 70% della narrazione). Bridgerton 2 decolla negli ultimi tre episodi che si riscattano e che regalano poi il finale migliore, e forse fanno anche dimenticare la lentezza di una partenza diesel che solo nella gara alle ultime curve, acquista la sua valenza.

Se nella prima stagione ci chiedevamo tutti chi fosse la famosa pettegola di corte, ci chiedevamo come sarebbe finita tra il duca di Hastings e Daphne che fino all’ultimo, in un tira e molla continui, ci hanno fatto tribolare, in questa seconda stagione, è sin dall’inizio chiaro dove si andrà a parare e questo probabilmente è il vero grande difetto della serie.

Quello che si può apprezzare di questa serie ( anche se i più giovanissimi non se ne renderanno neppure conto, se non leggendo le recensioni) è il richiamo alla grande letteratura inglese. Jane Austen e il suo Orgoglio e Pregiudizio: il bel visconte che deve trovare moglie, prepara la sua lista, a modo i lista della spesa, le incontra tutte, cancella i nomi, è lui a fare il la selezione. E poi però, cade nella trappola dell’amore, innamorandosi di una donna bellissima, intelligente, una che gli sa tenere testa. Ed è qui la prima rivincita di Kate. Certo lei avrebbe voluto restare autonoma, vivere da sola, tornare in India ma nella conquista di Anthony c’è del femminismo visto che il visconte non avrebbe mai pensato di sposarsi per amore , e invece è successo.

E il finale della serie è il paradigma più romantico di sempre: il cuore che vince sulla testa, il sentimento che prevale sulla ragione. Non c’è razionalità quando si ama, non c’è compromesso, c’è solo libertà di scegliere di amare ed essere amati.

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