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Flavio Insinna e il suo Grande Match: le critiche non scalfiscono il conduttore

Flavio Insinna e il suo Grande Match: le critiche non scalfiscono il conduttore. Ecco la nostra recensione del programma di Rai1 dedicato al post partita di Euro 2016


A quanto pare Flavio Insinna non bada alle tante critiche che il programma Il Grande Match ha ricevuto in questi primi giorni di messa in onda e guarda avanti. Nella sua ultima intervista per Libero spiega che non ha molto da aggiungere sulle critiche fatte dagli addetti ai lavoro e nelle sue risposte, noi troviamo quello che è il grande problema di questo programma. Insinna dice: “Nel fuorionda sto imparando tanto. E poi alla prima rete dell’Italia ho abbracciato Tardelli. Trentasei anni dopo l’Europeo degli anni ’80, in cui mi fece saltare sul divano con il suo goal” e basta anche solo questa frase per capire il senso del grande match, la grande rivincita di Flavio, almeno dal suo punto di vista. Il programma si fa come dice lui, come piace a lui e in sua funzione. Per cui non importa se in collegamento hai un giocatore della nazionale che sta parlando con i giornalisti e tu lo liquidi perchè devi mandare una clip dei momenti “emozionali”. Non importa se le domande ad Arrigo Sacchi sono imbarazzanti, se non si parla di calcio ma di tutt’altro…E non importa neppure se durante una puntata de Il grande match si pubblicizza un libro perchè come dice Flavio, chi vuole gli approfondimenti vada altrove. Il problema è che questo altrove, per i comuni mortali è rappresentato dalla pay tv e non tutti si possono permettere di avere Sky in casa quindi forse la Rai avrebbe pensato bene, vista la gamma di canali a disposizione, di dare davvero al pubblico una alternativa, peccato che non ci sia. Quindi o ti mangi questa minestra, e c’è anche da avere problemi di stomaco visti i piatti preparati in diretta, un risottino a mezzanotte non è il massimo, o ti butti dalla finestra perchè tanto a Flavio poco interessa quello che pensa il pubblico, quello che pensano i critici. E’ il suo Grande Match lo fa come dice lui, con le sue domande, con i suoi modi che andranno benissimo per i pacchi ( siamo stati i primi a dire quanto fosse unico il suo modo di fare il programma e quanto meritasse i complimenti e i riconoscimenti ricevuti) ma il vero problema è che il mondo non finisce ai pacchi. Si fa tv anche in altro modo, un modo che al momento non abbiamo visto nella seconda serata di Rai 1 che davvero ti invoglia a cambiare canale un numero di volte che neppure Quinta Colonna riesce a tanto.

Il conduttore ha seguito la partita con grandi miti, ascolta le loro battute…Bene a noi a casa di tutto questo, cosa ci può interessare? I momenti imbarazzanti su Rai 1 sono davvero così tanti che neppure le telecronache di Trapattoni avevano fatto peggio. Un peccato perchè si sa che alla fine l’Italia, popolo di navigatori e di criticoni, il post partita lo segue con passione. Dimentichiamocelo…

Sarebbe bastato poco per accontentare tutti: un bel programma di 40 minuti per parlare di cose interessanti e tecniche di quello che accade a Euro 2016, della nostra nazionale e di tutto quello che i tifosi vogliono sapere di calcio e poi Il Grande Match per parlare di tutto il resto con la massima libertà che in ogni caso, il programma ha.



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