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Stefano De Martino torna con Bar Stella: “Il disagio e l’entusiasmo muovono tutto quello che faccio”

Stefano De Martino torna in tv con Bar Stella e confessa il disagio, il sentirsi sempre fuori luogo

stefano de martino bar

Stefano De Martino sta per tornare in tv con Bar Stella, dal 25 aprile su Rai 2, un successo che non si aspettava. Invece, sta per iniziare la terza edizione, sempre di martedì. E’ un momento d’oro per Stefano De Martino, sembra non avere rivali per la sua giovane età, perché sta dimostrando che può solo volare alto e continuare ad imparare, migliorarsi, studiare. E’ quello che ha fatto e si vede perché se Bar Stella piace non solo perché un bel progetto. Un programma che nasce da un’emozione perché era il bar di suo nonno ma il successo arriva anche dal disagio. Non si nasconde e spiega che il disagio è la spinta maggiore per lui. Stefano De Martino non si sentiva all’altezza e ha fatto in modo di non sentirsi più a disagio.

Stefano De Martino abitava sopra il vero Bar Stella

“Vivevo sopra il vero Bar Stella, mio padre faceva il barista lì quindi la mattina metteva il caffè in una bottiglietta di vetro e lo mandava su nel cesto di vimini che mia madre aveva calato con una corda. E il profumo inebriante del caffè si sprigionava per tutta la casa. Da piccolo vedevo questa bottiglietta che saliva quasi fosse una pozione magica preparata da mio padre per darci la carica. Una scena da cartone animato!” ricorda il conduttore.

“Tre anni fa sono andato in Rai con un foglio in mano e una bozza di questo “late night show”, se possiamo chiamarlo così. Ora siamo alla terza edizione, è un piccolo miracolo televisivo per me” ed è davvero un piccolo miracolo per Stefano ma che ha meritato e continua a meritare.

“Cerco di fare la televisione che Renzo Arbore definirebbe un po’ jazz” e ci riesce benissimo, con i punti fermi della trasmissione che appassionano ancora di più il telespettatore.

Nasce tutto dal disagio e dall’entusiasmo e a Tv Sorrisi e Canzoni spiega: “Il disagio e l’entusiasmo muovono tutto quello che faccio. Il primo va inteso come non sentirsi all’altezza e sempre fuori luogo, questo stare un po’ scomodo ha aiutato la mia crescita”.

Cerca di spiegarlo spesso anche a suo figlio Santiago: “Con lo studio puoi arrivare dappertutto, quando ti senti inadatto è solo perché non hai dedicato abbastanza tempo a una cosa. Adesso ho capito che quello che non riesco a fare è solo per mancanza di tempo o dedizione. Se vuoi ottenere un risultato c’è un tempo in cui devi seminare ma poi ce n’è uno in cui devi raccogliere. E in tutto questo processo la costante è l’entusiasmo. Appena mi sento comodo e un obiettivo è facilmente raggiungibile mi annoio e voglio cambiare. Su questo devo ancora lavorare…”.

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