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Riccardo Scamarcio, la malattia e la morte del padre ma sono riusciti a dirsi tutto in quell’anno

A Verissimo Riccardo Scamarcio racconta il terribile anno della malattia del padre, la fortuna di essersi detti tutto

scamarcio verissimo

Riccardo Scamarcio a Verissimo fa uno strappo la regola, lui non ha mai voglia di parlare della sua vita privata ma più volte si illumina mentre racconta della sua bellissima bambina. Ci sono poi i ricordi della sua infanzia, il rapporto con la sua mamma, sempre bellissimo, si sentono spesso, sono molto legati. La passione per il teatro scoperta a 15 anni, una vera fortuna anche perché era un bambino irrequieto, Riccardo Scamarcio era un  ragazzino che a 12 anni ha sfasciato la macchina al padre, si è poi reso conto che non era tutto così semplice. Finì contro il muro, non si fece male per fortuna ma Riccardo Scamarcio per i sensi di colpa ebbe la febbre. L’arte che arriva dalla famiglia, da parte della madre e il teatro, il cinema che ammette l’ha salvato, perché era davvero monello.

Riccardo Scamarcio la malattia e la morte del padre

La madre gli mise anche un investigatore privato per scoprire cosa facesse. L’investigatore non fu capace di scoprire nulla, gli sfuggi. Anche con suo padre aveva un ottimo rapporto, diverso da quello che ha sempre avuto con la madre, c’era più pudore. Gli ha insegnato l’onesta, l’essere preciso. Purtroppo, non c’è più ma è stato un bambino molto amato. Un anno di malattia ed è stata l’esperienza più forte della vita per Riccardo Scamarcio, gli è rimasto sempre accanto e sa che non è stato semplice ma padre e figlio hanno usato quella come una opportunità per dirsi tutto. Si sono detti il bene che si volevano e hanno anche chiarito le cose che avevano da dirsi, le cose mai dette. 

Riccardo Scamarcio è sereno, parla della malattia del padre, della sua morte, di quell’anno difficile con serenità perché sa che la vita è questo, che prima o poi si muore, ma apprezza quello che entrambi sono riusciti ad ottenere in quel periodo. “Va bene così” e adesso che anche lui è padre capisce di più suo padre, il passato. “Ho avuto la fortuna di avere una bambina, Emily, dopo la morte di mio padre, e sono fasi, bisogna essere pronti, farsi trovare umanamente pronti, sono delle fasi della vita e per fare questo bisogna avere la capacità di riconoscere quali sono le cose davvero importanti. Con il lavoro che faccio io possiamo essere distratti dal capire quali sono le cose importanti della vita”. Scamarcio resta sempre con i piedi bene a terra e lo sguardo verso le stelle. 

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