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La vedova di Mario Tessuto: “Non è vero che era malato, l’ho trovato con l’accendino in mano”

La vedova di Mario Tessuto a La volta buona racconta come è morto, non è vero che era gravemente malato

Mario tessuto moglie

Tra Mario Tessuto e sua moglie Donatella un grande amore durato tutta la vita ma il cantante di “Lisa dagli occhi blu” è scomparso ormai nove mesi fa. Sua moglie racconta del loro amore, cosa gli manca ma anche che non è ver come dicono molti che Mario Tessuto è morto per una grave malattia. Donatella confida che tutto è cambiato dalla sera alla mattina, svela come è morto suo marito.

La sera prima erano insieme sul divano, stavano seguendo Silvia Toffanin in tv, Mario Tessuto ha fatto delle battute facendo ingelosire sua moglie, ma subito dopo le ha detto che l’amava, che lei era sempre l’unica, la migliore. Poi al mattino si sono svegliati e dopo poco quello che non si sarebbe mai aspettata. Donatella ha anche fatto il nome di Celentano, l’unico famoso che non è passato per il loro ristorante

La morte di Mario Tessuto mentre faceva una cosa per sua moglie

Avevano dei riti importanti, delle coccole Mario Tessuto e sua moglie. La sera prima quei grattini che ancora si facevano dopo quasi 70 anni d’amore. Dontaella era la fidanzata di Mario già a 13 anni. 54 anni di matrimonio: “E gli ho detto ‘ma a 81 anni mi vuoi fare ancora ingelosire?’ e lui ha detto ‘ma tu sei sempre la meglio e sarai sempre la meglio’”.

La mattina non c’era più: “Ci siamo alzati insieme e come tutte le mattine mi ha acceso la candela profumata, perché era la prima cosa che faceva quando si alzava. Andava e accendeva per me una candela profumata e niente l’ha accesa però l’ho trovato con l’accendino in mano, e sì è stato un momento strano perché dalla sera una cosa così bella, mi ha detto ancora del suo amore, parlato di nuovo e alla mattina se n’è andato. Andato sicuramente in modo sereno e non è vero quello che dicono che era gravemente ammalato”.

No lui aveva una neuropatia che lo faceva impazzire e che non riuscivamo a risolvere il problema. A volte Mario diceva ‘io vorrei morire per non sentire più questo dolore’ perché era tremendo e però risolveva, bastava la mattina un abbraccio al risveglio e quindi uscivamo a fare la colazione ma non era vero che era che era gravemente ammalato”.

Non si aspettava che morisse per un infarto: “No, non mi aspettavo di certo che avesse un arresto cardiaco, è stato brutto l’impatto, io ho dovuto dirlo a Giancarlo, il mio figlio adorato che è in una struttura assieme a tutti i suoi compagni”.

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