Reality e Talent

Grande Fratello VIP 5: Fausto Leali squalificato, in casa lo difendono dalle accuse

Fausto Leali è stato squalificato dal GF VIP per aver utilizzato un linguaggio razzista. Eppure in casa c'è chi prova a difenderlo

Dopo la comunicazione ufficiale apparsa nel primo pomeriggio sulle pagine social di Grande Fratello VIP 5 era abbastanza scontato che il programma avesse preso provvedimenti sulla condotta tenuta da Fausto Leali nel corso delle sue prime (e ultime) due settimane nella casa di Cinecittà.

E difatti, dopo aver preso molto alla larga l’argomento, intorno alle ore 23:00 di lunedì 21 settembre 2020 è arrivata ufficialmente la squalifica. La decisione presa dal Grande Fratello VIP 5 nei confronti del cantante non ha ricevuto assenso da parte di tutti gli altri concorrenti in gara; alcuni hanno persino preso le difese di Leali. Ma come sono andati esattamente i fatti?

Fausto Leali squalificato dal Grande Fratello VIP 5

Dopo la strigliata di venerdì scorso sulle terribili affermazioni su Benito Mussolini, Fausto Leali è finito al centro di una nuova polemica a causa dell’uso piuttosto fuori luogo della parola “n*gro”; una parola che il cantante ha usato più volte anche nei confronti di Enock Balotelli in quanto “Nero è il colore, n*gro è la razza” (citazione testuale).

Nonostante il giovane di colore abbia accettato le scuse di Leali, il provvedimento preso dal programma su Fausto Leali non è stato altrettanto clemente: “Il pubblico ti conoscere sia come grandissimo artista sia come uomo. Ma, al di là delle tue reali intenzioni, il peso delle parole che hai pronunciato può e deve avere una sola conseguenza. Sei ufficialmente squalificato dalla casa del Grande Fratello VIP“.

Il diretto interessato non ha battuto ciglio ed ha accettato l’esito della comunicazione. Non sono stati dello stesso avviso alcuni degli altri coinquilini dalla casa del Grande Fratello VIP 5. Ad esempio, Maria Teresa Ruta si è subito lanciata in una difesa d’ufficio: “Fausto è un uomo che ha fatto tante altre cose. Ha più di 70 anni. E ci sono dei lapsus che per una persona di una certa età possono capitare… “.

Anche la contessa Patrizia De Blanck tenta una manovra di convincimento: “Ma Alfonso! Non lo potete perdonare?! Cavolo! Perdonate già tante altre cose cretine… E per una cosa così no? Non lo potete perdonare? Anche perché non ci ha ancora suonato con la chitarra le sue canzoni! […] Questa è una punizione, poverino.

In un certo senso, anche Alfonso Signorini ha provato a scusare le gesta di Fausto Leali sottolineando che la squalifica non dev’esser presa come un ammonimento per il cantante quanto invece come un gesto tangibile per denunciare l’obbligo a non utilizzare mai più il suddetto linguaggio che ad oggi è senza alcun dubbio di stampo razzista.

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