Crisi: gli italiani a Natale tagliano su tutto, anche sull’albero
La Coldiretti fa un quadro della situazione e ci racconta di un Natale più povero, quello degli italiani.
Sarà un Natale più povero, il prossimo, per molte famiglie italiane. Colpa della crisi economica, che vede costretti molti italiani a stringere la cinghia e a rinunciare a molto, se non a tutto: pensate che anche le vendite degli alberi di Natale, e degli addobbi, sono in crisi. Ecco i dati che rispecchiano la situazione italiana. E’ almeno del 27% il taglio alla spesa nazionale per il tradizionale abete, l’albero di Natale, con più di due italiani su tre costretti a recuperare dalla cantina il vecchio albero sintetico, mentre sono solo 5 milioni gli abeti veri addobbati (-16%) nelle case o nei giardini. I dati dell’analisi, li ha annunciati la Corldiretti – Swg. Quanto si spende per l’acquisto dell’albero? In media siamo sui 32 euro. Per questo motivo, gli italiani quest’anno preferiscono avere i soldi in tasca e niente albero. Questo quanto dichiara la Coldiretti: “Gli alberi del Natale quest’anno sono infatti più corti di circa 30 centimetri rispetto a quelli dieci anni fa, con l’abete più comune che non supera i 160 centimetri ed è venduto con tanto di radici e pane di terra a prezzi variabili tra i 15 ed 45 euro nella grande distribuzione, fiorai e nei garden, anche se ai coltivatori italiani viene pagato appena 8 euro in media. Gli alberi naturali sono coltivati soprattutto in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi”.
L’abete vero o l’albero di plastica? – Un abete vero, secondo quanto afferma la Coldiretti, è molto più ecologico dei finti alberi di Natale di Plastica. Questo perché gli alberi “finti” molto spesso arrivano dalla Cina: non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente.