Attualità Italiana

Veronica Panarello scrive dal carcere per proclamare la sua innocenza

Le lettere di Veronica Panarello dal carcere: proclama la sua innocenza non ha ucciso Loris e lo scrive. Vorrebbe riabbracciare il piccolo Diego


Sono tante le lettere che Veronica Panarello sta scrivendo in questi giorni: ha mandato delle missive a suo marito e anche alle persone a cui vuole bene, in particolare a suo padre. La donna, in carcere con l’accusa di aver ucciso suo figlio, il piccolo Loris un bambino di 8 anni, continua a proclamarsi innocente. In una delle lettere scritte al padre mostrata da Quarto Grado nella puntata in onda il 23 gennaio 2015, la donna dichiara di passare il tempo in cella con un nuovo compagno, il vangelo, che le dà la forza di andare avanti. Nelle ultime interviste l’avvocato Villardita, difensore di Veronica, aveva dichiarato che la sua assistita in carcere ha perso diversi chili e che potrebbe lasciarsi andare per la mancanza di fiducia e per il fatto che nessuno sembra voler cedere alla sua innocenza. In una delle lettere indirizzate a suo padre Veronica ribadisce di esser rimasta molto delusa dall’atteggiamento di sua sorella, una persona che va in tv a parlare poi di Loris, un bambino che ha visto 4-5 volte in otto anni.

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Veronica spera di poter riabbracciare al più presto suo figlio Diego:

Caro Papà, spero che stiate bene. In questi giorni ho visto l’avvocato Villardita, ogni volta mi dà tanta speranza di riabbracciare le persone più care… La persona che ho amato di più e con cui ho avuto due diamanti, Diego e Lorys, è sempre più distante da me, non riesco a farmene una ragione. Spero che abbia un po’ di pietà per me e per quello che sto affrontando, portandomi l’unica mia ragione di vita, Diego. La persona che è in carcere è la Veronica che ha sempre conosciuto”. 

Sono queste le parole di Veronica dal carcere. Una mamma disperata che starebbe pagando, a suo dire, per qualcosa che non ha fatto.

Veronica esprime anche la sua solitudine, sta male. “Papà, non ho più le braccia di Davide che mi avvolgevano facendomi sentire al sicuro ma solo le mie, per lottare, e il vostro sostegno. Nei miei sogni vedo la mia adorata famiglia unita e felice, Lorys e Diego che mi chiamano “Mamma”, quella parola che non sento pronunciare dall’8 dicembre… Ogni volta non vorrei svegliarmi perché non è più tutto come lo vedo nei sogni. Il dolore è tanto, mi hanno strappato il cuore e me lo hanno restituito tutto pieno di ferite. Non ho ammazzato Lorys ma l’ho amato immensamente”.

Queste sono le parole di Veronica. E’ davvero colpevole e sta fingendo provando anche a scrivere delle parole che possano commuovere oppure in questa storia manca qualche pezzo che potrebbe costruire una nuova immagine sul puzzle?

 

 



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