LifeStyle

Abbuffate compulsive: arriva la cura italiana

Arriva dalla Boston University una nuova cura condotta da due ricercatori italiani che promette di debellare l’ormone che genera ansia, ponendo fine alle abbuffate compulsive


Chi non si è mai abbuffato di cibo, magari durante la notte, per placare l’ansia? Ora una nuova cura italiana promette di bloccare l’ormone che produce l’ansia e, quindi, di far cessare definitivamente le abbuffate compulsive. La cura promette anche di bloccare il senso di fame che porta ad abbuffarsi. Pietro Cottone e Valentina Sabino sono i ricercatori italiani della Boston University che hanno condotto il progetto. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Neuropsycopharmacology”. Dal loro studio è emersa la concreta possibilità di disattivare l’ormone dell’ansia situato nel nostro cervello, ovvero il CRF (Corticotropin Releasing Factor). Questo ormone stimola la produzione di ACTH (corticotropina) da parte dell’ipofisi e disattivandolo sarebbe possibile far passare la voglia di mangiare molto cibo. Il tutto viene eseguito grazie a una molecola antidepressiva non ancora in commercio. L’abbuffata compulsiva avviene per mezzo dell’amigdala (la sezione del cervello che gestisce le emozioni e soprattutto la paura): essa fa aumentare la quantità di CRF al suo interno provocando ansia; poi da quest’ultima emerge il desiderio di mangiare compulsivamente per farla svanire. Ottone ha sintetizzato così i risultati della sperimentazione: “Abbiamo dimostrato che iniettando un farmaco antagonista del CRF nell’amigdala riusciamo a bloccare completamente sia le abbuffate compulsive sia l’ansia generata dall’astinenza dai cibi appetitosi”. Lo stesso Ottone ha affermato che la cura vale per tutte le forme esistenti di abbuffata compulsiva. La cura è stata inizialmente provata sui ratti e, solo dopo aver dimostrato la sua efficacia, in seguito sugli esseri umani. Non resta che attendere con fiducia ulteriori sviluppi sulla cura italiana, con buona pace dei venditori di junk food.



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