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Fumo: mamma fumatrice mette a rischio anche i nipoti

Secondo uno studio svolto su dei ratti femmine incinte da un gruppo di scienziati americani pare che i danni del fumo vengono trasmessi da generazione in generazione


E’ il risultato di uno studio americano di un gruppo di scienziati del Los Angeles Biomedical Research Institute at Harbor-Ucla Medical Center. Pare che figli e nipoti di mamme nate a loro volta da fumatrici non hanno mai abbandonato il vizio, nemmeno in gravidanza. Questi stessi sono soggetti a rischio asma. E’ appurato, dunque, che tutto ciò che è provocato dalla nicotina viene trasmesso da generazione in generazione. Il detto “l’errore delle mamme ricade sui figli” diviene realtà anche in questo caso. 

A dimostrarlo è uno studio effettuato sui ratti e pubblicato sull’American Journal of Physiological Society – Lung Cellular and Molecular Physiology. A tal fine gli scienziati in questione avrebbero separato in due gruppi dei ratti femmina incinte. Al primo gruppo avrebbero somministrato delle iniezioni sottocute di nicotina giornaliere, dal sesto giorno di gravidanza fino alla terza settimana dopo la nascita dei piccoli, momento che coincide con l’inizio dello svezzamento. Al secondo gruppo, invece, è stato dato un placebo. Gli scienziati, in seguito, hanno allevato i cuccioli ratti appena nati ma hanno notato che non solo questi ultimi, ma anche i figli di questi I ricercatori hanno poi allevato non solo i cuccioli appena nati, ma anche i loro figli, e così via. In tutto tre generazioni di ratti.

Dai risultati dei test somministrati pare che nipoti e pronipoti delle ratte nate da mamme “fumatrici”, erano, più degli altri, a maggior rischio asma rispetto ai ratti discendenti dal secondo gruppo ovvero quello “placebo”. Questo nonostante non fossero mai entrati in contatto con la molecola. Al fine di verificare il rischio di sviluppo asma, gli scienziati hanno eseguito due test. Nel primo ai ratti è stata somministrata una sostanza irritante per i polmoni, al fine di vedere quanto si restringevano le vie aeree. Si tratta di un test simile a quello utilizzato per diagnosticare l’asma nelle persone. In un secondo momento hanno somministrato una sostanza che fa contrarre la trachea, altro indicatore di asma.

Non ancora certi al 100% di come vengano trasmessi precisamente i danni del fumo, i ricercatori pensa che il fumo possa influenzare i geni nella prole, compresi i geni presenti nel loro sperma e nelle uova e che tali effetti potrebbero esser trasmessi di generazione in generazione. Resta ancora tutto da verificare meglio.



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