LifeStyle

Pidocchi: torna l’incubo sui banchi di scuola

Tornano i pidocchi a scuola. Il pidocchio colpisce ogni anno circa un milione e mezzo di italiani under 18. Ecco come riconoscerli e prevenire il contagio


Torna uno degli incubi più temuti dalle mamme: i pidocchi a scuola. Questi fastidiosissimi parassiti ormai hanno invaso anche le classi delle scuole superiori, oltre che elementari e medie. Secondo le statistiche pare che il minuscolo parassita colpisca ogni anno circa un milione e mezzo di italiani under 18, la metà dei quali si tratta di bimbi sotto i 6 anni.

Ecco cosa avrebbe riferito un medico all’AdnKronos: “I prodotti efficaci ci sono. Secondo mio modesto parere il continuo ritorno dei pidocchi è dovuto in parte al fatto che non vi siano controlli, e in parte anche alla crisi. Basta un bimbo che non fa il trattamento per infettare tutta una classe. Tutti gli spray, oli e shampoo ad hoc, efficaci e non troppo aggressivi per la cute e i capelli dei piccoli che abbiamo a disposizione sono anche piuttosto costosi. Questo fa sì che i genitori rinviano il trattamento dei pidocchi per il costo esagerato della cura. Altra causa sono le mamme e papà “distratti”, che dimenticano di fare controlli regolari della testa del bambino. Se gli studi ci dicono che il 2-10% dei bimbi non viene mai visto dal pediatra durante l’anno, possiamo solo immaginare quanti sono quelli che non subiscono verifiche regolari anti-pidocchi”.

Il pediatra suggerisce come distinguere le lendini (uova del pidocchio) e la forfora e assicura che vi è un test specifico a cui sottoporre il bambino: “Le lendini in genere si trovano ben attaccate al capello, a qualche centimetro da cuoio capelluto, mentre la forfora è sulla cute, ma essendo leggera può spostarsi sui capelli. Basta allora fare il test del soffio: se soffiando il corpo estraneo vola via, è forfora. Altrimenti è bene armarsi di pazienza, sfilarlo, eliminarlo e mettersi all’opera per un controllo generale”.



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