La maschera intima di Belen Rodriguez è un fallimento? La rivelazione
Non starebbe facendo affari d'oro Belen Rodriguez con il suo geniale prodotto dedicato alle donne: la maschera intima non si vende?
Due mesi fa, Belen Rodriguez aveva deciso di regalarci l’ennesima rivoluzione beauty: “Mia Libre”, la maschera vulvare firmata Rebeya. Un nome che suona come un inno alla libertà, ma che in realtà nascondeva una promessa molto più concreta: rendere la “parte più intima – e troppo spesso dimenticata – del tuo corpo” liscia e splendida come non mai.
Il lancio fu trionfale: stories patinate, dimostrazioni di utilizzo che nemmeno nei tutorial di ClioMakeUp, e la garanzia diretta di Belen che assicurava risultati “stupendi e super lisci”. I social si divisero: c’era chi applaudiva la modernità dell’iniziativa e chi, più scettico, si chiedeva se davvero la nostra vita avesse bisogno di un nuovo step skincare proprio… lì.
La maschera di Belen Rodriguez: dal vulcano al silenzio stampa
Oggi, a distanza di otto settimane, della maschera vulvare si sono “perse le tracce”. A segnalarlo non sono le malelingue dei commenti Instagram, ma Gabriele Parpiglia nella sua newsletter Chicchi di gossip: “Secondo le nostre info ci sarebbe molta agitazione da parte del fondo che ha investito nella linea ‘Soy Rebeya’ di Belén Rodriguez. In particolar modo va segnalato il fallimento della maschera per le parti intime… il buco economico da coprire sarebbe altissimo”.
Insomma, quella che doveva essere la rivoluzione beauty del 2025 rischia di finire nel manuale degli “oggetti misteriosi del marketing”: un po’ come i cerotti magnetici dimagranti o gli asciugacapelli a energia cosmica. E Belen? Dopo averla presentata come la soluzione per una femminilità “a prova di vulcano”, la showgirl ha scelto la via del silenzio stampa. Evidentemente, non tutte le parti del corpo meritano la stessa costanza sui social.
Buon compleanno (con mistero)
Nel frattempo, Belen ha spento 41 candeline il 20 settembre, circondata da figli, genitori e fratelli. Perfino Cecilia, con cui i rapporti si erano incrinati, ha fatto la sua comparsa sorridente accanto alla sorella, come a siglare la pace definitiva. Un dettaglio, però, non è sfuggito agli occhi attenti dei curiosi: l’assenza di Ignazio Moser, cognato e compagno di Cecilia. Una defezione che, inevitabilmente, ha acceso sospetti e alimentato chiacchiere.
Ma niente paura: i sorrisi sfoggiati davanti agli obiettivi hanno funzionato meglio di qualunque maschera – vaginale o facciale – restituendo l’immagine di una famiglia ritrovata.
Morale della favola
Il futuro di “Mia Libre” resta incerto, così come il destino degli investitori che adesso contano i danni. Forse il mercato non era pronto, o forse non tutte le parti del corpo hanno bisogno di finire in una campagna pubblicitaria. Una cosa, però, è certa: tra un compleanno festeggiato in famiglia e un cognato fantasma, la maschera vulvare rischia di diventare il prodotto beauty più dimenticato dell’anno. I magari chissà nei prossimi giorni Belen Rodriguez ne parlerà di nuovo, chi non ha bisogno di una maschera rigenerativa in autunno?