Salute

Sclerosi multipla e CCSVI sembrano essere correlate!

Dalle due giornate fatte a Bologna per le malattie neurovascolari sembrano dare una parziale risposta su come affrontare la sclerosi multipla. Sembra infatti che degli studi confermino che il restringimento delle vene giugulari quindi il minor afflusso di sangue al cervello (CCSVI) siano strettamente correlati. Hanno partecipato a questo congresso più di 400 esperti di tutto […]


Dalle due giornate fatte a Bologna per le malattie neurovascolari sembrano dare una parziale risposta su come affrontare la sclerosi multipla. Sembra infatti che degli studi confermino che il restringimento delle vene giugulari quindi il minor afflusso di sangue al cervello (CCSVI) siano strettamente correlati. Hanno partecipato a questo congresso più di 400 esperti di tutto il mondo, e hanno avvisato che questo non significa che devono sospendere i pazienti l’attuale cura che stanno facendo ma che, prima di tutto gli esperti devono trasferire tutte le conoscenze apprese in una nuova cura vera e propria. In effetti, se fosse messa in pratica questa relazione, potrebbe aiutare non solo la cura di questa malattia ma anche quella del morbo di Parkinson e altre malattie neurovascolari.

 Ovviamente gli esperti non vogliono creare false speranze nei pazienti ma sono molto fiduciosi, visto che hanno analizzato tutti i 1000 casi che sono stati sperimentati in tutto il mondo ed è questa un’ottima premessa per portare avanti lo studio e riuscire a trovare finalmente un modo per aiutare chi soffre di sclerosi multipla o altre malattie di questo genere. Un ulteriore prova di questa tesi sostenuta da diversi medici nel mondo è il fatto che chi soffre di sclerosi multipla, ha nel più del 90 % dei casi anche un’insufficienza venosa, che porta minore quantità di sangue al cervello. Quest’analisi completa delle relazioni che possono esserci tra le due malattie possono aiutare sicuramente a capire fino in fondo come dirigere gli studi per arrivare ad una nuova cura che faccia maggiore effetto e aiuti i pazienti a stare un pò meglio.

Vanessa Gentili



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