Salute

Come scegliere l’olio di oliva giusto senza ricadere nell’errore della bassa qualità

Imparare a scegliere l'olio di oliva giusto è importantissimo per non ricadere negli errori più comuni tra cui quello di comprare quello più economico


Stiamo vedendo tante critiche e controlli sulla scelta e i prezzi dell’olio di oliva. Ma come facciamo a capire realmente qual è quello giusto e scegliere senza problemi. Sicuramente abbiamo già detto in precedenti articoli che dobbiamo desistere dall’olio di oliva economico, in quanto non è possibile che il costo basso sia sinonimo di qualità. Ecco alcune cose da valutare prima di acquistare l’olio di oliva giusto. L’olio deve avere l’aroma di oliva verde, e l’oliva ha un aroma erbaceo, di erba tagliata. Se non è presente l’odore verde, di erba tagliata, allora è probabile che l’olio sia di scarsa qualità.


L’olio di Oliva deve essere almeno un po’ amaro e piccante, caratteristiche date dai polifenoli che proteggono l’olio dall’ossidazione e che sono le sostanze che producono i benefici tanto sbandierati dai nutrizionisti. Ma non a tutti i consumatori questo sapore piace. Acquistare un olio buono è molto semplice.

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Basta rivolgersi agli oli DOP con Denominazione di Origine, che sono 100% italiani, hanno una provenienza certa e delle caratteristiche peculiari, e in genere vengono sottoposti a controlli organolettici per superare lo scoglio della certificazione. La classifica di Altro consumo del 2015 mette al primo posto l’olio Monini Bios, biologico e 100% italiano; e l’Agride Elogio, anch’esso 100% italiano, oli che comunque non raggiungono le 5 stelle per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche. Questi due oli, hanno prezzi poco inferiori a 12 euro per la bottiglia da 750 ml. Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti ha detto – “Bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione, leggere la scadenza e preferire l’extravergine nuovo a denominazione di origine Dop, guardando l’annata di produzione che molti indicano volontariamente in etichetta”.



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