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Lino Banfi confida la malattia della moglie Lucia, è un momento difficile per la famiglia

Lino Banfi confida della malattia della moglie Lucia cercando conforto tra la sua gente a Polignano a mare


Lino Banfi ha un peso sul cuore e lo confida a tutti, la sua adorata moglie Lucia non sta bene, una malattia che rattrista l’attore fino a parlarne cercando conforto tra la sua gente. In Puglia Banfi ha accettato l’invito al festival del Libro Possibile dove ha presentato l’autobiografia Hottanta voglia di raccontarvi e tante altre stronzete. Commosso ha detto che non si sposta spesso, desidera stare vicino a sua moglie. L’abbiamo visto sorridere in tanti suoi film e apparizioni tv, negli ultimi anni anche con gli occhi lucidi nelle sue interpretazioni, più profondo e meno comico; adesso non nasconde il momento difficile che lui e la sua famiglia stanno attraversando. La moglie Lucia è sempre stata la sua vera forza e in questo periodo così delicato confessa: “E’ difficile far sorridere quando si ha una persona cara che non sta bene. Mi sposto eccezionalmente, perché voglio stare vicino a mia moglie: il valore della famiglia viene prima di tutto”.

A Polignano a mare Lino Banfi si è ritrovato a casa tra la gente che lo ama e i posti che lui ricorda con affetto. Ricordando anche Domenico Modugno, icona del bellissimo paese, ha aggiunto: “C’era una grande amicizia con Mimmo. Tornerò qui con mia moglie, perché l’ha vista poco questa città”. E’ una promessa a se stesso e a tutti che commuove. Banfi non ha aggiunto molto sulla malattia di sua moglie ma ha condotto la platea a riflettere sulla condizione del giullare. Da lui ci si aspetta che sia sempre allegro e faccia ridere; infatti ha messo da parte la tristezza ed è tornato a sorridere per gli altri ma lasciando un segno in tutti.

Ha poi rivelato che nel suo libro c’è una lettera di Federico Fellini: “… nella quale mi scrive, ‘non mancherà occasione di fare una cosa insieme’. Sognavo questo momento, ma il regista poi morì…”. E ha aggiunto che il luogo della Puglia a cui è più legato è Canosa: “ dove ho vissuto fino a 17 anni: lì sento gli odori di casa, quella della mia terra. Sento gli odori della carota o del finocchio, lo dico da figlio di ortolano…”. Ricordando Paolo Villaggio poi: “Mi sta preparando il terreno lassù”. Invece ha ancora tanto da farci sorridere e riflettere.



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