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Selvaggia Lucarelli sta guarendo, ha preso il Covid in Cina

Selvaggia Lucarelli sta guarendo dal Covid, il viaggio in Cina con Lorenzo Biagiarelli non è stato dei migliori

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Selvaggia Lucarelli è tornata dalla Cina con tutta la bellezza della natura ma anche con il covid, oltre a tutto l’orrore che sta mostrando sui social. Selvaggia Lucarelli ha pubblicato post mostrando gli animali vivi che si comprano al mercato, compresi cani e gatti che poi vengono mangiati. 

Ci fa orrore e Selvaggia Lucarelli confessa che il pianto dei gatti se lo sogna ogni notte. Ha atteso qualche giorno prima di mostrare le immagini dal mercato, ha anche riflettuto, perché noi non mangiamo cani e gatti ma le torture di pulcini, maiali, agnelli e mucche non sono inferiori.

Selvaggia Lucarelli ha anche atteso prima di dire che ha il covid. Quando è tornata in Italia con Lorenzo Biagiarelli ha dovuto annullare gli impegni che avevano per la presentazione del libro Gli altri litigano per gelosia. Aveva detto che non era tornata in gran forma, oggi ha svelato che è tutta colpa del covid.

Solo oggi ha confidato che ha il Covid

Un altro appuntamento annullato, oggi Selvaggia Lucarelli doveva essere presente alla presentazione da Milano del libro di Chiara Francini “Forte e Chiara”. Questa volta ha spiegato il motivo per cui non potrà esserci.

Purtroppo, sto guarendo dal Covid e oggi non potrò esserci! Mi dispiace molto ma sono sicura che sarà una meraviglia

Tutto l’orrore raccontato da Selvaggia Lucarelli

Mostra il wet market di Guilin e racconta cosa ha visto, cosa ha provato, la conclusione a cui è arrivata. Non dice molto del Covid, è ovvio che è più interessante raccontare cosa ha visto, smuovere le persone, cercare di fare qualcosa, anche in Italia.

Sono i mercati “umidi”, ovvero quelli con i pavimenti bagnati in cui si vendono vedure, frutta, carne e animali vivi. Compresi cani, gatti, animali selvatici. Non è difficile comprendere perché siano nati e proliferati: soprattutto nelle zone rurali della Cina il reperimento del cibo dalla fine della Rivoluzione culturale era difficile, il commercio di animali selvatici aiutava. Lo stesso valeva per quelli domestici (i gatti li mangiavamo anche noi durante guerre e carestie…). Inoltre gli impianti di refrigerazione non esistevano e gli animali andavano trasportati vivi e comprati per essere consumati al momento. Poi la Sars e il Covid, che sarebbe partito da un wet market a Wuhan. Ad oggi in Cina c’è il divieto di commerci di animali selvatici. Dal nostro primo viaggio in Cina molto è cambiato. Per noi sembra una cosa scontata, ma qui parliamo di abitudini radicate e di una cultura millenaria: i cinesi mangiano tutto. Spero aboliscano il consumo di carne di cane e gatto- il gatto che piange me lo sogno la notte- ma dobbiamo andare oltre la nostra empatia selettiva. In Italia macelliamo 700 MILIONI DI ANIMALI L’ANNO. Gasiamo e trituriamo pulcini, spariamo in testa a maiali, agnelli, mucche, decapitiamo polli, tacchini, anatre. 

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