Attualità Italiana

Napoli falsari, smascherata la “banda degli onesti”

Arresti a catena a Napoli, fermato un giro di falsificazione di denaro su scala nazionale


Si è conclusa con una serie di arresti a catena una maxi operazione contro la produzione e lo smercio di denaro contraffatto; sono settantasette fino ad ora gli arrestati nel corso di quest’indagine coordinata dalla Procura di Napoli e portata avanti dalla Guardia di Finanza, l’ipotesi di reato contestata agli arrestati è associazione per delinquere finalizzata al falso di monete e banconote. L’operazione ha impegnato per mesi gli investigatori, allargandosi a varie regioni d’Italia e consentendo alla fine di tracciare l’esistenza di un’organizzazione in grado di gestire dall’inizio alla fine tutte le operazioni connesse alla falsificazione ed allo smercio di denaro, la cosiddetta filiera, in completa autonomia, partendo dall’approvvigionamento delle materie prime necessarie, carta filigranata ed inchiostri speciali, fino alla diffusione capillare su tutto il territorio nazionale. L’operazione è stata denominata dagli inquirenti “Lucro” ha portato a delineare quella che ricorda decisamente la famosa “Banda degli Onesti” del famoso film con Totò, consentendo dopo lunghi accertamenti e meticolose indagini di chiedere l’emissione di una serie di ordini di custodia cautelare al gip, oltre che il mandato per effettuare una nutrita serie di sequestri. Stando a quanto emerso finora, gli indagati farebbero parte di quattro diverse organizzazioni criminali, nessuna delle quali sembrerebbe mostrare di essere connessa alla grande criminalità organizzata. Nello stesso giorno a Gallicano, nel Lazio, un’operazione congiunta ha portato a smantellare una zecca clandestina, adibita alla falsificazione di monete da 1 e 2 euro, oltre che al sequestro di un notevole quantitativo di materiale necessario per la falsificazione; le monete riprodotte erano il taglio da due euro dedicato alle olimpiadi invernali di Torino e quello francese da 1 euro; si parla di un sequestro, fra macchinari e materie prime, per un valore complessivo che si aggira intorno ai 12000 euro.



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