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Aquila, uomo si uccide: “Non ho saputo educare mio figlio”

L’amore dei genitori nei confronti dei figli è un sentimento fortissimo che spesso richiede svariati sacrifici anche a costo della propria vita. Questo è il ragionamento che avrà indotto un padre a uccidersi per non essere riuscito ad assolvere il suo difficile ruolo di genitore. E’ successo in Abruzzo a l’Aquila. “Non ho saputo educare […]


L’amore dei genitori nei confronti dei figli è un sentimento fortissimo che spesso richiede svariati sacrifici anche a costo della propria vita. Questo è il ragionamento che avrà indotto un padre a uccidersi per non essere riuscito ad assolvere il suo difficile ruolo di genitore. E’ successo in Abruzzo a l’Aquila.

“Non ho saputo educare mio figlio” queste le parole dell’uomo che poi si è ucciso.

A Pratola Peligna, un paesello nella provincia dell’Aquila, un anziano signore di 75 anni, Panfilo Santacroce, si è buttato dal balcone convinto di dover pagare con la vita il non essere riuscito ad educare idoneamente il proprio figlio che da tempo si drogava. Nonostante i vicini di casa siano accorsi nel vedere l’uomo in procinto di lanciarsi dalla propria abitazione, situata al terzo piano in un palazzetto nel centro di paese e, abbiano tentato in tutti i modi di fermarlo, Santacroce ha portato fino in fondo il suo piano. Era disperato, non riusciva a convincersi della disgrazia che gli era capitata, imputava solo a se stesso la colpa di non aver saputo gestire i problemi di droga del figlio e lo ha ripetuto agli spettatori prima di uccidersi. In un mondo dove ormai la figura genitoriale viene sempre meno e dove numerosi sono i padri e le madri che di fronte alle problematiche dei figli reagiscono con indifferenza e senza mettersi in discussione, oggi abbiamo assistito a un gesto di amore estremo. Un padre che oltre a dichiararsi unico responsabile del disagio di suo figlio, ha deciso di sacrificarsi forse nella speranza che quest’ultimo capisse da quanto amore fosse circondato, invitandolo a riflettere e procedere semmai con le cure per disintossicarsi. È doveroso, al giorno d’oggi, prendere spunto da questa vicenda che senza dubbio assume i connotati di un episodio esemplare, per comprendere che ogni genitore, senza dover arrivare a situazioni estreme, ha l’obbligo di captare ogni minimo segnale di malessere dei propri figli prima che sia troppo tardi.

Giselda Cianciola



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