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Meredith, Amanda e Raffaele assolti: le motivazioni della sentenza

Amanda e Raffaele assolti per l'omicidio di Meredith Kercher. Arrivano le motivazioni della Cassazione. La Knox e Sollecito, ricordiamo, sono stati assolti per "non aver commesso il fatto".


Sono arrivate ieri, 15 dicembre 2011, le motivazioni della sentenza che vide assolti Amanda Knox e Raffaele Sollecito, accusati, in primo grado, dell’omicidio di Meredith Kercher. L’omicidio della studentessa americana avvenne ormai 4 anni fa, a Perugia. All’epoca dei fatti la Knox era la coinquilina della vittima, ed aveva un rapporto con Sollecito. Secondo la magistratura i «mattoni» di quella costruzione «sono venuti meno» in appello. C’ è una «insussistenza materiale» degli indizi, dalle tracce di Dna all’arma del delitto: per questo Amanda e Lele sono stati assolti «per non avere commesso il fatto». La sera della sentenza che portò all’assoluzione dei due, a Perugia e negli studi televisivi c’era molta agitazione: in molti si chiedevano come potevano essere assolti per non aver commesso il fatto. Oggi una spiegazione ce l’abbiamo: l’ordinamento «non tollera la condanna dell’innocente» scrive la Corte d’assise d’appello chiudendo le 143 pagine di motivazioni depositate ieri. Secondo il collegio d’appello gli unici elementi «che rimangono fermi» rispetto alla pronuncia di primo grado sono la calunnia ai danni di Patrick Lumumba per la quale la Knox (sottoposta a interrogatori di «durata ossessiva») è stata condannata a tre anni (ma senza nesso con l’omicidio) e la «non totalmente comprovata veridicità dell’alibi e la dubbia attendibilità di un testimone». Tutti gli altri «sono venuti meno nella loro materialità». Come l’ora della morte fissata in primo grado dopo le 23 e individuata dai giudici d’appello intorno alle 22.15 in base alle telefonate partite dal cellulare della studentessa inglese. Così è anche, ritiene la Corte, per i risultati delle indagini genetiche della polizia scientifica definite «non attendibili» dai periti nominati in appello («meritevoli della piena fiducia della Corte sul piano professionale e umano»). Insomma, probabilmente se le indagini sul luogo del delitto fossero state svolte con maggiore cura, forse Meredith a quest’ora avrebbe avuto giustizia. Amanda e Raffaele, secondo la magistratura non hanno ucciso la ragazza. Il dubbio della famiglia della studentessa americana resta, più forte che mai: chi ha ucciso Meredith?



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