Ritrovata tredicenne scomparsa, adescata in chat e costretta a prostituirsi
La ragazzina di tredici anni di Varese scomparsa il 22 gennaio è stata ritrovata in un monolocale di Milano dove veniva costretta a prostituirsi.
Spaventa cosa hanno scoperto i carabinieri in seguito al ritrovamento della ragazzina tredicenne di Besnate in provincia di Verona, di cui da sabato 22 gennaio non si avevano più notizie. I genitori erano comprensibilmente angosciati dalla scomparsa della giovanissima figlia. Dal primo momento le indagini per ritrovarla hanno avuto come base una fuga volontaria, ma dietro quell’allontanamento da casa si nascondeva un “fidanzato” conosciuto in chat che non ha avuto alcun scrupolo, anzi le sue intenzione sono sempre state quelle di indurre la ragazzina alla prostituzione.
La mattina del 22 gennaio la ragazzina era uscita di casa per recarsi come di consueto a scuola, ma i genitori non vedendola tornare a casa hanno subito iniziato a cercarla da parenti amici, poi la denuncia ai carabinieri. Ieri le indagini erano state estese in tutta la Penisola e alla fine la giovanissima è stata trovata dai carabinieri della Compagnia di Gallarate in un monolocale del capoluogo milanese. La fine di parte di un incubo, una storia sconcertante che gli stessi carabinieri hanno definito “estremamente triste”.
La tredicenne era stata adescata in chat da quello che poi credeva fosse il suo fidanzato, un romeno di 25 anni. Lui con la complicità di un trans italiano di 65 anni l’ha plagiata, convinta a scappare e condotta a Milano dove i carabinieri hanno scoperto che era costretta a prostituirsi. I due sono stati ovviamente arrestati con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e sottrazione di persona incapace.
Una storia davvero triste che deve far riflettere su quanto sia importante vegliare sugli adolescenti.
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