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Melania Rea ultime notizie, Parolisi chiede il giudizio abbreviato

Salvatore Parolisi, marito di Melania Rea, chiede il giudizio abbreviato. Ecco le ultime notizie e le dichiarazioni dei legali dell'ex caporalmaggiore.


Torniamo a parlare del caso di Melania Rea, la giovane mamma 29 enne, di Somma Vesuviana, trovata morta il 20 aprile del 2010 nel bosco di Ripe di Civitella, dopo esser scomparsa da due giorni (probabilmente) da Colle San Marco, come ha sempre dichiarato il marito Salvatore Parolisi, ex caporal maggiore dell’Esercito Italiano. Salvatore Parolisi rimane, ad oggi, l’unico indagato e per il momento si trova in carcere con l’accusa di omicidio e vilipendio del cadavere. Adesso i legali dell’ex caporalmaggiore marito di Melania Rea chiedono il giudizio abbreviato ma non “condizionato”. Nicodemo Gentile e Valter Biscotti – i legali di Parolisi – vogliono fare chiarezza sull’ora e il giorno della morte di Melania e sulla dinamica omicidiaria. Ecco le ultime notizie.I legali di Parolisi, come sappiamo, hanno sempre contestato quanto definito dall’accusa: ovvero la certezza che Melania è morta nel bosco di Ripe di Civitella il 18 aprile (giorno della scomparsa) poco dopo pranzo, quindi attorno alle 14.30 e che Salvatore Parolisi sia arrivato a San Marco solo verso le 15.20 dopo aver ucciso la moglie. Nicodemo Gentile spiega: «Dopo aver visto anche gli atti del fascicolo, siamo ancora più convinti che questo è un processo veramente condizionato da alcuni dati scientifici. Abbiamo già chiesto approfondimenti con due incidenti probatori che ci sono stati negati — prosegue Gentile — sull’autopsia e sulla dinamica omicidiaria. Adesso reiteriamo le richieste perchè i dati che ci propone la Procura sono dati che, sotto il profilo scientifico, non sono accettati in modo unanime. Non è chiaro nè il giorno nè l’ora della morte e vogliamo un approfondimento in ordine ai tempi complessivi della dinamica. Ricordiamo che Alberto Stasi è stato assolto perchè i tempi del delitto non sono risultati compatibili con i suoi spostamenti. Quindi è giusto verificare questo e portarlo a conoscenza del gup evidenziando tutta una serie di criticità a partire anche dal dna ritrovato che ci dice che c’erano anche altre persone sulla scena del delitto».



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