News e Cronaca

Gabriele Sandri ultime notizie, 9 anni di carcere a Spaccarotella

Condannato a nove anni di carcere Spaccarotella, l'agente della Polstrada che nel 2007 sparò e uccise il tifoso della lazio Gabriele Sandri. Ecco le ultime notizie.


Si è conclusa ieri la vicenda iniziata l’11 novembre del 2007, poco prima delle 9 fuori da un autogrill. Ricostruiamo brevemente l’accaduto: un’auto di tifosi juventini, nel piazzale di sosta, venne avvicinata da alcuni supporter laziali, armati di spranghe. Scoppiò una rissa, l’incidente richiamò l’attenzione di due pattuglie della Polstrada, che si trovavano sul piazzale dello stesso autogrill ma dall’altra parte della carreggiata a oltre 50 metri di distanza. Gli agenti raggiunsero il bordo della carreggiata e, da lì azionano le sirene delle loro auto, sperando di sedare la rissa. Vedendo che non cambiava nulla, Spacarotella decise di sparare, due volte: un colpo raggiunse al collo Gabriele Sandri che si trovava seduto in mezzo sul sedile posteriore di una delle macchina. Il tifoso della Lazio muorì poco dopo. Oggi giustizia è fatta: l’agente della Polstrada Spaccarotella è stato condannato a nove anni. Ecco le ultime notizie.Secondo i giudici l’agente “ha sparato per uccidere”. Alla lettura della sentenza ci sono state lacrime e tanta commozione da parte dei familiari di Gabriele e dei tanti tifosi della Lazio presenti in aula. “Giustizia è fatta. E’ la vittoria del popolo di Gabriele – dicono il padre di Gabbo, Giorgio Sandri, e il figlio Cristiano – Giustizia è fatta anche se non è stato facile”. E torna alla mente quando in primo grado l’agente che sparò a Sandri venne condannato a una pena più lieve per omicidio colposo: “Si trattò di una sentenza raccapricciante ma non abbiamo mai smesso di avere fiducia nella giustizia. E la giustizia infine ha trionfato”. Giorgio Sandri continua: “Perdonare Spaccarotella? Ci posso riflettere ma lui deve dire tutta la verità. E poi il perdono si dà a chi lo chiede, invece la mamma di Spaccarotella non ha mai telefonato a mia moglie, la mamma di Gabriele”.

Finisce così quindi, con una condanna a nove anni, uno dei casi che più hanno fatto discutere l’opinione pubblica.



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