Laura Pettinello uccise il figlio di sedici mesi: la verità era su facebook
Dopo mesi di distanza dall'omicio del piccolo Federico sembrano non esserci più dubbi sulla colpevolezza della mamma, Laura Pettinello. Un suo post su facebook svela quella che era la sua follia.
Era agosto dello scorso anno e Laura Pettinello era in vacanza a Orbetello, in provincia di Grosseto, con i suoi tre figli. Il 9 agosto la donna si recò sulla spiaggia della Feniglia con il più piccolo, Federico, un bimbo di sedici mesi. Decise di fare un giro sul pedalò con lui, ma il piccolo cadde in acqua, lei lo tirò fuori, tornò sulla sabbia e mise il bimbo sul lettino, pagò il noleggio del pedalò e solo dopo un’ora sembrò accorgersi che Federico non stava dormendo ma che in realtà non respirava più. Senza chiedere aiuto e con tutta calmo portò suo figlio in ospedale dove diedero la conferma che era morto.
Tutta la vicenda era apparsa strana fin dal primo istante. Nessuna madre con un briciolo di coscienza si sarebbe mai comportata come la Pettinello, ma tutti sembravano difenderla. Invece erano in tante le persone a conoscenza del suo stato mentale, della sua volontà di liberarsi dell’ultimo arrivato. A lei bastavano i due figli più grandi, di 8 e 10 anni, Federico era solo un peso.
Ad ottobre la donna venne arrestata con l’accusa di omicidio preterintenzionale, arresti domiciliari in quanto era evidentemente necessario il ricovero in una struttura sanitaria. La mamma di Federico lo aveva ucciso tormentata dalla sua presenza, era un bimbo che non avrebbe mai voluto e quella non era la prima volta che la Pettinello aveva tentato di annegarlo. Un giorno mentre gli faceva il bagnetto fu fermata da uno dei suoi familiari, ma poi tutto venne sepolto e il silenzio è stata la condanna del bimbo.
In tanti conoscevano l’enorme e ormai insostenibile disagio della donna, ma nessuno ha fatto niente, anche quando su Facebook qualche mese prima della tragedia era apparso un suo post ben chiaro e sconvolgente: voleva che Federico uscisse per sempre dalla sua vita. Chi ha letto quel messaggio ha sottovalutato tutto ed è stato incapace di evitare quell’omicidio.
A scoprire quel post i carabinieri che da mesi indagano su questa storia tristissima.
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