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Roma, la prostituta bruciata viva: “Non dite a mia madre che mi prostituivo”

Michela, la prostituta bruciata viva, è preoccupata che la madre in Romania scopra quello che faceva in Italia.


Torniamo a parlare di Michela, la prostituta romena di soli 22 anni che l’altro ieri notte è stata picchiata a sangue per strada e bruciata viva nel quartiere della Borghesiana, alla periferia di Roma. Michela adesso sta meglio, anche se riporta i segni di quella terribile notte. Interrogata dagli investigatori, ha detto però di non conoscere i suoi aggressori. I carabinieri attualmente indagano negli ambienti della prostituzione. Noi vorremmo sottolineare il dramma, che si nasconde dietro le vite di chi è costretto a fare questo “mestiere”, se così possiamo chiamarlo, ogni notte, per strada. Michela è infatti una ragazza normale, e la prima cosa che ha detto quando si è svegliata in ospedale è stata: “Non dite a mia madre che mi prostituivo”.

La ragazza ha ricevuto la visita del ministro per l’Integrazione e la Cooperazione Andrea Riccardi. Michela ha poi parlato con gli inquirenti, anche se verrà riascoltata quando starà meglio, per avere un quadro più chiaro della situazione. La giovane romena resta infatti in gravi condizioni e con ustioni su oltre il 50% del corpo, ma è vigile e si dice molto preoccupata che la madre in Romania scopra quello che faceva in Italia. Per i carabinieri a pestare e dare fuoco alla ragazza sono stati «criminali di spessore e pronti a tutto», anche per «l’efferatezza» del gesto. Adesso anche le altre prostitute, sue amiche, hanno paura. Non si sentono al sicuro perché hanno assistito alla scena, hanno visto l’aggressore, hanno prestato i primi soccorsi alla loro amica. I carabinieri stanno vagliando attentamente anche le immagini delle videocamere della zona.

Così il Ministro per l’Integrazione e la Cooperazione ha commentato il fatto:
«Sono venuto qui per testimoniare la presenza del governo e la mia personale condanna per questo gravissimo attentato alla vita e al corpo di una giovanissima ragazza straniera. Dobbiamo dire basta a episodi come questo, che avvengono a Roma come in altre parti del Paese. Uomini senza scrupoli hanno giocato con il suo corpo e poi l’hanno bruciato come fosse non una persona ma una cosa. È poco più di una bambina – ha detto il ministro -, ha gli occhi grandi e gli atteggiamenti di una bimba».

 



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