Attualità Italiana

Palermo, 34 arresti per riciclaggio: in manette anche un magistrato

E' delle prime ore di questa mattina la notizia di una serie di arresti per riciclaggio e illeciti finanziari, ordinata dalla Procura di Palermo e che pare allargarsi a tutta Italia


C’è una storia che non sfigurerebbe come copione di un film di genere a monte della valanga di arresti ordinati in queste ore dalla Procura di Palermo, sull’onda dell’inchiesta aperta al tempo dall’ex procuratore aggiunto Antonino Ingroia, ora trasferito in altri lidi. Un agente infiltrato è riuscito a guadagnarsi la fiducia dei gestori ed a portare allo scoperto un vasto giro di riciclaggio su scala internazionale, una maxi operazione di finanza criminale condotta dall’avvocato palermitano Gianni Lapis, già condannato per i fatti legati al riciclaggio del tesoro accumulato dal fu don Vito Ciancimino; un giro che comprendeva un’ampia gamma di illeciti, a partire dal cambio di dollari e won nordcoreani, passando per il traffico d’oro, valuta e senza privarsi di quello di armi.

Alle prime luci dell’alba di oggi sono scattati gli arresti, 34 al momento di cui 12 hanno ottenuto i domiciliari, e vedono implicati fra gli altri due carabinieri ed un magistrato, il giudice del tar del Lazio, Franco Angelo Maria Debernardi, 63 anni, le cui casa e studio sono sottoposte a perquisizione approfondita dagli agenti del Nucleo Speciale di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, coordinati dal pm di Palermo Dario Scaletta; tra gli arrestati figura anche il nome di Vittore Pascucci, già coinvolto in passato in inchieste giudiziare del genere e più volte chiamato in causa da vari pentiti di mafia. I mandati di arresto sono stati firmati dal gip di Palermo, al momento gli indagati sarebbero 38 e si sta procedendo in queste ore ad un’ottantina di perquisizioni in tutta Italia a conferma dell’impressione di aver individuato una rete ampia di riciclaggio e illeciti finanziari da parte degli inquirenti; parte degli atti dell’inchiesta sono stati trasferiti per competenza alla Procura di Roma.

Matteo Borile



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