Attualità Italiana

Poliziotto spara al figlio di 7 anni, voleva uccidere anche sua figlia

Avrebbe voluto uccidere anche l'altra figlia il poliziotto che ha sparato al suo bambino di 7 anni ferendolo in modo mortale. Era pieno di debiti


Ecco il movente che porta un padre a uccidere suo figlio, un bambino di soli sette anni: i debiti. Non era probabilmente una famiglia che viveva un periodo di crisi economica quella di Ivan Irrera, il poliziotto che si è tolto la vita dopo aver sparato al piccolo. L’uomo però giocava in borsa e aveva una serie di debiti che probabilmente non avrebbe mai potuto ripagare. In alcune lettere spiega i motivi che lo hanno spinto a premere il grilletto e la confessione: aveva provato anche a uccidere sua figlia, una bambina di 14 anni.

Quando il piccolo era stato portato in ospedale nella speranza che si salvasse si pensava tra le altre ipotesi che il suo papà potesse aver sbagliato; chissà magari mentre puliva la pistola poteva essere partito un colpo. Purtroppo non è stato un errore ma un omicidio premeditato, neppure un raptus di follia.

Il poliziotto ha sparato al bambino mentre stava dormendo e prima che la moglie potesse arrivare dalla sua camera si era poi tolto la vita. La bambina probabilmente si è salvata perchè non era in casa. Aveva infatti passato la notte a casa di alcuni parenti. Il movente dell’omicidio è spiegato nelle lettere trovate sia in casa che in ufficio. L’uomo era stato travolto dai debiti per degli investimenti in borsa sbagliati. Perchè prendersela con i bambini? A queste domande non si avranno mai delle risposte. L’uomo nelle lettere chiede scusa a sua moglie ma nessune le ridarà mai indietro il suo piccolo di soli sette anni.

 



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