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Scuola: necessari investimenti, senza non c’è crescita

Se non arriveranno reinvestimenti di fondi nella scuola pubblica, sarò costretta a dimettermi. L’out-out del Minicstro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ai microfoni di Radio 24


È arrivato dal Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza un vero e proprio out-out. O il Governo deciderà di investire più fondi sulla scuola o saranno dimissioni. L’investimento è l’unica via ed è necessario e fondamentale per il rilancio del Paese: “O ci sono margini per un reinvestimento nella scuola pubblica, oppure devo smettere di fare il ministro dell’Istruzione”. Si terranno il 26 maggio a Bologna dalle 8 alle 20 le votazioni per il referendum consultivo che deciderà quale debba essere la destinazione di alcuni fondi pubblici, se essi debbano continuare a convergere anche sulle scuole paritarie o se a beneficiare di tali somme debbano essere solo le scuole pubbliche.

Durante un’intervista alla trasmissione Radio 24 il ministro Carrozza si è dichiarata a favore del finanziamento verso le scuole legalmente riconosciute (paritarie) spiegando la sua posizione in questo modo: “Il problema è l’investimento complessivo che il nostro paese deve fare per la scuola. In questo momento non ce la facciamo, le scuole sono all’esasperazione, gli enti locali sono oggettivamente in difficoltà”. Le scuole pubbliche sono sovraffollate, senza l’esistenza degli istituti paritari, insomma, un gran numero di studenti non saprebbero a chi rivolgersi: “Sarebbe un disastro. Le scuole paritarie coprono una parte degli studenti italiani e offrono un servizio pubblico. Se togliessimo questi soldi metteremmo in grave difficoltà queste scuole e molti bambini non avrebbero accesso alla scuola”.

Attualmente le scuole paritarie infatti ricevono come finanziamento circa 500 milioni di euro. La somma rappresenta una percentuale molto bassa rispetto al totale di quella è la spesa per la scuola pubblica; essa in totale infatti ammonterebbe a circa 40 miliardi: “Sono una piccola parte, che però copre laddove il sistema delle scuole statali non riesce ad arrivare. Soprattutto sulla scuola dell’infanzia sulla quale siamo deboli e sulla quale dovremmo tornare ad investire”.

Forse spesso l’importanza della scuola viene dimenticata. E’ invece importante non dimenticare come sia proprio nella scuola, da quella primaria in poi, che comincia il percorso formativo dell’individuo che un domani ricoprirà un ruolo all’interno della società, che la abiterà e che contribuirà in un modo o nell’altro alla sua crescita.



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