Attualità Italiana

Rapisce e massacra il gatto del vicino: condannata al carcere

Il tribunale di Milano ha condannato a due mesi di carcere ed al completo risarcimento delle parti lese la ragazza di Legnano riconosciuta colpevole di aver rapito, stordito e quindi ucciso investendolo l'animale domestico della vicina


Due mesi e 10 giorni, questa è la pena che il Tribunale di Milano, più precisamente la sezione staccata di Legnano, ha inflitto l’altro giorno ad una ragazza rea di aver rapito e quindi barbaramente massacrato il gatto di una vicina. La giovane, il cui nome non è stato reso noto, ha prelevato l’animale domestico, una gattina europea, dalla proprietà della vicina, caricandolo poi sulla macchina da cui in seguito l’avrebbe scaraventato contro il bordo stradale, facendo si che la botta presa nell’impatto contro il ciglio della strada finisse per stordire la bestiola a cui la ragazza avrebbe poi spietatamente, e crudelmente, dato il colpo di grazia investendola direttamente con l’auto stessa.

Le parole di un testimone oculare, che ha affermato di aver assistito personalmente al macabro gesto della ragazza che sarebbe scesa dall’auto per tramortire il felino salvo poi rimettersi alla guida per investirla e terminare la sua brutale opera, hanno tolto all’assassina ogni speranza di assoluzione ed è scattata la condanna da parte del giudice che l’ha ritenuta colpevole di uccisione di animali, considerando come abbia crudelmente e con piena coscienza causato la morte della gattina della signora e mettendo così la parola fine alla vicenda che aveva avuto inizio appunto con la denuncia da parte della proprietaria della bestiola uccisa. Oltre a quanto sopra, la ragazza è stata condannata a risarcire sia la padrona della sua vittima che la LAV, che si è costituita parte civile facendosi assistere dall’avvocato Jacopo Cappetta per il processo e che, nella persona della responsabile del settore Cani e Gatti Ilaria Innocenti, si dichiara soddisfatta perchè un atto di violenza così efferato ed immotivato, peraltro perpetrato da una persona veramente giovane, sia stato giustamente punito e ringrazia il testimone per la sua collaborazione fondamentale per ottenere giustizia.



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