Dal Mondo

India, picchiata dal marito perché non fa figli maschi: si dà fuoco

Si dà fuoco come gesto estremo di protesta nei confronti del marito, il quale desiderava da lei un figlio maschio


In India, purtroppo, non sono nuovi i casi di violenza sulle donne. Ieri sera una donna ha scelto di dar fuoco a se stessa e alle sue cinque figlie in segno di protesta alle continue violenze a cui il marito l’aveva sottoposta. Dopo numerosi maltrattamenti, l’ultimo subìto poco prima del clamoroso gesto, la donna ha scelto di farla finita. L’uomo l’accusava di non aver generato un figlio maschio, come lui desiderava. Questa “colpa” è costata cara alla donna che ha preso le sue figlie (di età compresa tra i due e i 12 anni) e si è data fuoco.

Questo è avvenuto nei pressi dell’abitazione della donna, A New Delhi. I vicini dopo essersi accorti dell’episodio hanno provato a soccorrere la donna e le figlie, ma non hanno fatto in tempo a salvarla. La denuncia è arrivata soltanto dopo il gesto della donna, da parte del fratello di lei. L’uomo ha accusato il marito di averla continuamente sottoposta a crudeli torture. In seguito, la polizia ha arrestato l’uomo. La donna che ieri si è data fuoco è solo l’ultimo di una lunga serie di gesti contro gli atti violenti subìti donne in India. La cultura indiana tende a privilegiare i maschi a scapito delle donne. Non sono un caso i dati del censimento relativo a due anni fa in cui si mostrava una netta percentuale a favore di neonati uomini, in controtendenza con le altre nazioni. Tra 0 e 6 anni, sono 7,1 milioni le bambine in meno dei maschi. Sul totale della popolazione (circa 1 miliardo di persone), ci sono 940 donne per ogni 1000 uomini. Questo perché avviene la selezione di genere sugli aborti.



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