Attualità Italiana

Piacenza, bambino di due anni dimenticato in auto: è morto

Pare sia stato dimenticato in auto dal padre il bambino trovato morto dai carabinieri poco prima delle 17 a Piacenza, il genitore avrebbe scordato di lasciarlo all'asilo e sarebbe andato al lavoro senza ricordarsi che fosse in auto, lasciandolo morire di caldo


Risale a qualche minuto fa l’ennesima, aggiacciante, notizia di cronaca: un bambino trovato morto in auto nel Piacentino; aveva due anni il piccolo ritrovato oramai privo di vita a bordo di un’auto parcheggiata lungo via Bresciani, alla periferia orientale di Piacenza. A dare l’allarme un passante che ha probabilmente notato la sagoma immobile in modo sospetto del piccolo ed ha immediatamente contattato il 118, facendo accorrere sul posto un’ambulanza insieme ai carabinieri; si è rivelato inutile purtroppo qualsiasi tentativo di rianimare il bambino, i soccorsi purtroppo erano arrivati troppo tardi. Ora gli inquirenti stanno cercando di stabilire le cause della morte e, soprattutto, a chi sia da ascrivere la responsabilità di questa tragedia; per la prima l’ipotesi al momento più accreditata verte su una morte dovuta al caldo: secondo quanto sono arrivati a stabilire i carabinieri il bambino era infatti chiuso in macchina sin dalla mattina. Quanto alla seconda domanda, appurato che si trattava dell’auto di famiglia, gli investigatori stanno interrogando in questo momento il padre del bambino; si fa strada infatti l’ipotesi che sia stato dimenticato da uno dei due genitori in auto mentre questi si recava al lavoro, una teoria suffragata dal fatto che il piccolo era atteso in mattinata, come tutti i giorni, all’asilo che la frequentava ma che questa mattina nessuno dei due genitori ce l0 abbia accompagnato come di solito succedeva. Allo stato attuale delle indagini sembra che il padre abbia raggiunto il suo posto di lavoro in un’azienda di ristorazione locale e che solo dopo diverse ore si sia ricordato di aver avuto con se il figlio e di averlo dimenticato in auto, precipitandosi quindi a lanciare l’allarme; ora starà a lui, se questo risultasse vero, affrontare la sua coscienza oltre che le conseguenze legali.



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