Attualità Italiana

Arrestato 40enne per pedopornografia: adescava le vittime su internet

Ha 40 anni l'uomo arrestato: adescava le proprie vittime sulla rete, le costringeva a spogliarsi e le riprendeva con la web cam


Adescava minorenni su internet e dopo essersi assicurato la loro fiducia chiedeva loro di spogliarsi filmando e fotografando il tutto. Sono queste le motivazioni che hanno portato all’arresto di un uomo di 40enne residente ad Avezzano, un comune in provincia dell’Aquila, senza lavoro stabile, accusato dopo l’indagine che ha portato alla sua individuazione di possesso di materiale pedopornografico. L’uomo negli anni aveva accumulato circa 82 mila files che sono stati ritrovati sul suo pc e sequestrati dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni per l’Abruzzo del capoluogo abruzzese.

Sono molti i reati per i quali è accusato l’uomo di 40 anni l’uomo arrestato dalla Polizia e delle Comunicazioni per l’Abruzzo che adescava giovani minorenni su internet e li spingeva a spogliarsi catturando poi le immagini e conservandole sul proprio computer. Da possesso di materiale pedopornografico e reati on line i capi di imputazione a carico dell’uomo arrestato nell’ambito dell’operazione condotta dalla Polizia postale.  Il quarantenne è stato scoperto dopo anni di indagini condotte dalla Polizia Postale e arrestato. La tattica che veniva utilizzata dall’uomo è conosciuta con il nome di grooming e consisteva nel registrarsi ai più svariati siti internet di messaggistica istantanea con differenti nomi fittizi, adescare minorenni di entrambi i sessi. Dopo essere entrato in confidenza con loro ed essersi assicurato la loro fiducia, l’uomo li fotografava in atteggiamenti compromettenti e senza veli.

Il quarantenne non è nuovo a questo genere di comportamento illegale per il quale era già stato denunciato nel 2003 dalla Polpost di Udine. La nuova inchiesta aveva preso avvio nel 2011 e dopo due anni di indagini è stato incastrato. Adesso è sotto custodia cautelare per ordine del Tribunale dell’Aquila, in particolare del Giudice per le Indagini Preliminari, Marco Billi che ha emesso l’ordinanza dopo la richiesta del Sostituto procuratore Roberta D’Avolio che ha seguito il caso.



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