Attualità Italiana

Padova: salma di un’anziana attende sepoltura da un anno e mezzo

La salma di un'anziana donna attende da un anno e mezzo la sepoltura. La Procura di Padova ha aperto un'inchiesta sul caso


E’ successo a Padova, dove una donna, morta da oltre un anno e mezzo non ha ancora potuto avere una sepoltura a causa delle lungaggini della giustizia. Luigina Cocco, nata nel 1921, era deceduta il 4 marzo 2012 nell’ospedale della città veneta, dopo aver sofferto per quaranta giorni tra atroci dolori, ricoveri e continue dimissioni. 
Dopo il decesso dell’anziana, i due figli della donna, Giorgio e Sergio Ghiron, si sono subito rivolti all’avvocato Claudio Tedesco che nel giro di pochi giorni ha presentato alla Procura un esposto per indagare sulle cause della morte e per verificare se ci siano state delle responsabilità dei medici. Secondo l’avvocato, su indicazione dei figli, la donna non avrebbe ricevuto le cure adeguate per tenere sotto controllo la sua insufficienza renale, che era in stato avanzato. Nel caso particolare, i figli sostengono che sia stata sbagliata la terapia di idratazione.

Ai tempi da record con cui è stato presentato l’esposto, non è corrisposto un’attivazione rapida da parte della giustizia. Infatti, i figli speravano di ottenere un rinvio dei funerali in modo tale da poter eseguire l’autopsia sul corpo della donna per verificare le responsabilità del decesso. Ma la denuncia, dopo un inter burocratico incredibile, viene archiviata. Per avere una risposta concreta si è dovuto attendere il 19 settembre quando l’inchiesta è finalmente decollata. Sul registro degli indagati compaiono i nomi del primario di Nefrologia 2 Agostino Naso, dei medici Lorenzo Previato e Sabrina Zambon e degli specializzando Alberto Arboit e Francesco Simioni. Tutti e cinque sono indagati con l’accusa di concorso in omicidio colposo.
Tutta questa vicenda ha dei risvolti paradossali con la donna che, dopo un anno e mezzo, non ha ancora potuto ricevere una degna sepoltura e giace ancora nelle “stanze” dell’obitorio dell’ospedale e con i figli che non hanno ancora potuto avere un luogo su cui piangere e ricordare la propria madre. E tutto per colpa di una giustizia-lumaca.



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