Attualità Italiana

Coppia: il troppo lavoro nuoce alla fedeltà

Lavorare troppo fa male alla fedeltà. A dirlo è un sondaggio sul noto sito d'incontri per persone sposate


Il troppo lavoro nuoce alla fedeltà. Questo è il risultato di un curioso sondaggio effettuato dal noto sito d’incontri per persone sposate AslheyMadison.com tra i suoi utenti: tutte persone sposate che hanno un lavoro e che sono iscritte a questo portale in cerca di trasgressioni al di fuori della solita routine famiglia-ufficio. L’esito di questo sondaggio ha dimostrato come chi è troppo occupato e impegnato dal punto di vista lavorativo, chi ricopre un ruolo di grande responsabilità e chi è fortemente stressato dagli impegni sia più portato a essere meno controllato nei confronti di offerte provenienti dai cosiddetti “partner occasionali”. Dunque, sono proprio queste persone, uomini o donne, a essere più inclini al tradimento o alle famose “scappatelle” che rappresentano una vera e propria via d’uscita dal tran tran classico della quotidianità. Uno dei risultati più sorprendenti di questa immagine è rappresentato dai ruoli ricoperti dalle persone che sono più soggette a soffrire di stress: infatti, non si tratta di grandi manager o di personaggi che ricoprono le posizioni ai vertici delle aziende, ma sono perlopiù figure intermedie che sono più inclini all’ansia delle scadenze, a soffrire la pressione degli ordini provenienti da un loro superiore. Il collegamento tra lavoro e infedeltà è di natura puramente scientifica e, come riportato in uno studio della Harvard University Review, la capacità di autocontrollo dipende dalla quantità di glucosio nel sangue. «Quando si esercita l’autocontrollo – spiega Noel Biderman, CEO di AshleyMadison.com – i livelli di glucosio diminuiscono, mentre il sonno li ripristina. Ciò vuol dire che se un forte autocontrollo aiuta gli individui a resistere alle tentazioni, una mancanza di riposo può spingere ad essere più indulgenti con se stessi, fino al punto di tradire il partner». Questo deficit di autocontrollo tende a coinvolgere i lavoratori di tutti i paesi del mondo e l’Italia non ne è esente, anzi, noi rientriamo nella classifica dei primi dieci Paesi europei in cui si lavora di più.



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