Attualità Italiana

Vedova benefattrice sgozzata in casa: fermato il suo compagno, è giallo

Vedova benefattrice trovata morta sgozzata in un villaggio a Ghana dove si era trasferita. Arresto il nuovo compagno della donna


«Sono innocente, facevo la spesa». Sono le parole del nuovo compagno, Luigi Serradura, della vedova di 74 anni, trovata in casa sgozzata. La donna era stata trovata per terra, riversa in un lago di sangue. Era stata pugnalata e sgozzata. Per il momento l’omicidio di Egle Bellunato resta ancora un giallo.La donna, una vicentina di Romano D’Ezzelino, dieci anni fa aveva deciso di lasciare l’Italia per recarsi nel poverissimo villaggio del Ghana, Amasaman, per fare del volontariato.  Lì Egle è andata incontro alla sua morte. La donna, infatti, è stata sgozzata mentre si trovava nella sua casa africana, lo scorso 29 ottobre. Insieme a lei nel villaggio vi era anche il suo nuovo compagno, anche lui italiano e vicentino. E’ stata pubblicata una foto in cui è possibile vedere l’uomo che pare pregasse davanti al corpo senza vita di della vedova.  Ci si chiede chi possa aver immortalato un momento del genere. Il compagno della donna, però, nega raccontando che lui quel giorno era a fare la spesa: «L’ho lasciata alle 9 per andare a fare la spesa in città. Quando sono tornato ho trovato la porta socchiusa e tutto sotto sopra. Egle era per terra».  A dare la notizia era stata la stampa locale, la quale aveva collegato l’omicidio di Egle alla criminalità della zona, ovvero a una banda di rapinatori che sta mettendo a ferro e fuoco il villaggio. La cosa più strana è che il compagno della vedova abbia segnalato la morte alla polizia della donna il giorno dopo. La vicenda resta quindi poco chiara.  Nel frattempo, Serradura è statao arrestato e si trova in un carcere ghanese. L’uomo ha contattato la famiglia, chiedendo aiuto.  L’ambasciata italiana si sta occupando del caso, informando anche i parenti.
Egle Bellunato si sa che era una donna benestante, rimasta vedova di uno scrittore e giornalista veneto, Deliso Villa. Grazie a lui,  fondatore dell’associazione per la difesa e la valorizzazione dell’emigrazione (Adve),  Egle aveva scoperto la passione per il Ghana.



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2 responses to “Vedova benefattrice sgozzata in casa: fermato il suo compagno, è giallo

  1. Mi chiamo Giovanni Manzardo e sono il secondogenito della defunta Egle Bellunato
    Egle Bellunato NON E’ MAI STATA sposata con Deliso Villa, sono stati compagni di vita per molti anni, fino alla morte di lui. NON ERA PERTANTO VEDOVA
    Egle Bellunato, NON ERA BENESTANTE E NON LO E’ MAI STATA. Ha venduto il piccolo appartamento dove viveva a Romano d’Ezzelino comprando con il ricavato il piccolo pezzetto di terra in Ghana dove ha fatto costruire la casa
    Si trasferì lì perché il ridicolo assegno divorzile che percepiva era la sua unica fonte di sostentamento. In Ghana era sufficiente per vivere piu’ che dignitosamente, qui in Italia, no.
    In Ghana, come oramai ovunque nel mondo, tutti hanno un cellulare che fa foto. Lo sconvolto Luigi Serradura non credo si sia neanche accorto che uno sciacallo di passaggio prendeva quello scatto. Il suddetto sciacallo se la sarà poi venduta per pochi spiccioli. La zona è povera, ogni trovata è un modo per racimolare qualche soldo.
    Io e i miei due fratelli riceviamo dall’Ambasciata POCHISSIME INFORMAZIONI. Siamo rassicurati dall’Ambasciatrice in persona circa il fatto che stiano facendo tutto quanto in loro potere, sollecitando continuamente la richiesta di risposte dalle autorità Ghanesi, ma a tutt’oggi NON SAPPIAMO NIENTE di concreto. Non sappiamo dove si trova adesso il corpo. Non sappiamo se e quando è stata fatta l’autopsia. Non conosciamo l’eventuale esito. Non sappiamo chi e come stanno svolgendo le indagini. Non abbiamo un inventario di quanto trafugato. Non sappiamo in che condizioni si trova la casa di Egle e se si trova in sicurezza o esposta ad altre effrazioni. Non abbiamo ricevuto nessuna richiesta, ne documentazione. Non sappiamo a chi rivolgerci per essere tutelati
    Egle aveva già subito un’aggressione in casa l’anno scorso, sempre a scopo di rapina. Lo spavento fu allora grande, ma amava moltissimo la sua vita lì e non sarebbe mai tornata indietro. MAI in questi cinque anni, mi ha parlato, dato sentore, accennato a episodi di violenza e/o aggressività da parte del suo compagno Luigi. L’immagine del medesimo è oggi infangata senza ragione alcuna. Per quanto mi sarà possibile lo supporterò affinchè torni preso a casa

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